ROMA (Reuters) - La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha condannato oggi l'Italia per non aver rispettato una direttiva Ue sulla raccolta e il trattamento delle acque reflue urbane, e ora rischia di pagare 30 milioni di euro a semestre per il ritardo.
Lo dice il testo della sentenza emanata oggi dai giudici di Strasburgo.
L'Italia era stata condannata già nel 2012 per la mancata attuazione di una direttiva che avrebbe dovuto essere applicata dal 2000, e aveva tempo fino al 2016 per farlo. Al termine della scadenza, la Commissione Europea ha chiesto una nuova condanna.
La questione riguarda la mancata realizzazione di reti fognarie o sistemi analoghi per la protezione ambientale. Secondo i dati, sono una settantina i centri urbani fuori regola, distribuiti in 18 regioni.
L'Italia è stata condannata anche a pagare 25 milioni di euro alla Commissione Europea.