ROMA (Reuters) - La polizia postale ha arrestato oggi due fratelli accusati di aver spiato le email dell'ex premier Matteo Renzi e del presidente della Bce Mario Draghi, e gli account di politici, figure istituzionali e imprenditori italiani.
Lo riferisce la polizia postale e lo si evince dall'ordinanza del giudice per le indagini preliminari di Roma, che Reuters ha potuto leggere.
"C'erano decine di migliaia di account email violati, e tra loro quelli di banchieri, imprenditori e anche numerosi cardinali del Vaticano", ha detto a Reuters Roberto Di Legami, direttore della Polizia postale.
I due arrestati, definiti dalla polizia postale "noti personaggi dell'alta finanza capitolina", residenti ufficialmente a Londra ma che vivevano di solito a Roma, sono Giulio Occhionero, ingegnere nucleare di 45 anni (legato alla massoneria, dicono gli inquirenti), e la sorella Francesca Maria, imprenditrice di 48 anni.
Secondo il sito Linkedin (NYSE:LNKD), Giulio Occhionero è managing director della società Westlands Securities, con sede principale in Cina.
Non è stato possibile per il momento raggiungere i familiari o i legali dei due.
Entrambi sono accusati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo aggravato a sistema informatico e intercettazione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche.
Tra i nomi delle vittime che compaiono nell'ordinanza, oltre a quelli di Renzi e Draghi, anche quelli dell'ex premier Mario Monti, dell'ex dg di Bankitalia ed ex ministro Fabrizio Saccomanni, degli ex ministri Piero Fassino e Ignazio La Russa, del cardinale Gianfranco Ravasi. In particolare, come evidenzia l'ordinanza, le mail riferite a Draghi e Saccomanni sono quelle del loro account istituzionale della Banca d'Italia, mentre quella di Renzi è riferita all'account Apple dell'ex presidente del Consiglio.
Nella lista delle vittime indicate nell'ordinanza, anche i nomi dell'ex capo di gabinetto del ministero dell'Economia Vincenzo Fortunato e dell'ex Ragioniere generale dello Stato Mario Canzio, entrambi riferiti con le mail istituzionali del Tesoro.
Secondo gli inquirenti, gli Occhionero avrebbero infettato, a partire dal 2012, una serie di computer con un malware denominato Eyepiramid (noto dal 2008, che consente di controllare a distanza i pc), ottenendo informazioni riservate su "numerosissime" vittime, e le avrebbero poi custodite su server negli Stati Uniti. Per questo, all'indagine collabora anche la Cyber Division dell'Fbi, dice la nota.
L'indagine, dice l'ordinanza, è partita nel marzo 2016 dalla segnalazione del responsabile della sicurezza dell'Enav, la società per il controllo del volo, che aveva ricevuto una email infettata col malware dalla casella elettronica hackerata di uno studio legale.
La polizia, dopo essere risalita a Occhionero attraverso una ricerca sul malware, ha intercettato i due fratelli, ottenendo altre prove.
L'esame dei materiali sequestrati, dice l'ordinanza, indica che le vittime potenziali erano oltre 18.000, e che per quasi 2.000 nomi di utenti sono state ritrovate anche le relative password.
(Steve Scherer, Massimiliano Di Giorgio)