ROMA (Reuters) - La Corte costituzionale rigetta la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tar della Campania, in merito alla vicenda che vede coinvolto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, sulla legge Severino e ha dichiarato legittima la norma.
E' quanto si legge in una nota.
De Magistris, condannato nel settembre 2014 ad un anno e tre mesi per abuso d'ufficio, ha fatto ricorso al tribunale amministrativo campano contro la sospensione dall'incarico scattata in applicazione della legge Severino, e il Tar, ravvedendo "un eccessivo sbilanciamento" a favore della salvaguardia della moralità dell'amministrazione pubblica rispetto al "diritto di elettorato passivo", aveva congelato tutto e demandato la questione all'alta Corte.
La Consulta, dunque, era chiamata a decidere in sostanza se sia valida "l'applicazione retroattiva" della norma che prevede la sospensione dalle cariche di sindaco, assessore, presidente o consigliere provinciale nel caso di condanna non definitiva per alcuni tipi di reato o se tale applicazione violi la Costituzione.
Al contrario di quanto ritenuto dal giudice amministrativo campano, il governo - che attraverso l'avvocatura dello Stato si è costituito in giudizio ed ha presentato due memorie - aveva sostenuto che i giudici costituzionali avrebbero dovuto rigettare le obiezioni di legittimità in quanto la legge non ha natura sanzionatoria ma cautelare, finalizzata a proteggere l'interesse pubblico.
A prendere la parola in aula questa mattina, dopo il giudice relatore Daria De Pretis, sono stati gli avvocati dello Stato, i legali di De Magistris e quelli del Comune di Napoli.
Il rigetto da parte della Corte, tra gli alti rappresentanti delle istituzioni in Campania non riguarda solo De Magistris ma anche il presidente della Regione Vincenzo De Luca, protagonista di un caso analogo.
Lo scorso gennaio De Luca, all'epoca sindaco di Salerno, è stato condannato in primo grado a un anno per abuso d'ufficio in un'inchiesta sulla realizzazione di un termovalorizzatore. Decaduto per alcuni giorni dall'incarico di sindaco in base alla Severino, aveva poi presentato ricorso al Tar contro la sospensione e i giudici amministrativi gli avevano dato ragione, reintegrandolo, in attesa di una pronuncia definitiva della Corte Costituzionale. Lo stesso De Luca era stato poi eletto in primavera col Pd alla presidenza della Regione.
La legge Severino, entrata in vigore alla fine del 2012, disciplina l'incandidabilità e la decadenza dei politici eletti e impone "l'immediata sospensione dall'incarico su richiesta del prefetto e del ministero dell'Interno per un periodo di almeno 18 mesi" nei confronti degli amministratori pubblici condannati anche solo in primo grado per una serie di reati, tra cui quelli contro la pubblica amministrazione.