Investing.com – Consegnata oggi ai sindacati la disdetta formale del contratto in scadenza a giugno 2014 da parte dell’Associazione Bancaria Italiana.
Nelle motivazione l’Abi parla di “crisi di redditività del settore” e precisa che “pesano sul settore le recenti riforme regolamentari e le necessità di rafforzamento patrimoniale imposte delle Autorità competenti, oltre a un costo del lavoro tra i più alti d’Europa”.
Le banche italiane hanno, nell’anno 2012, visto calare il ritorno su capitale a -0.47% dal +2.38% del 2011, al netto delle componenti straordinarie.
Un ulteriore dato che viene citato nella nota dell’Associazione è quello relativo al livello delle sofferenze lorde che in luglio ha raggiunto i 140 miliardi, segnando dei massimi storici, con una percentuale del 7.20%.
Il contratto nazionale riguarda 300000 addetti, i sindacati riuniti stanno ora valutando tempi e modalità di uno sciopero, che dovrebbe essere annunciato a breve.
Nelle motivazione l’Abi parla di “crisi di redditività del settore” e precisa che “pesano sul settore le recenti riforme regolamentari e le necessità di rafforzamento patrimoniale imposte delle Autorità competenti, oltre a un costo del lavoro tra i più alti d’Europa”.
Le banche italiane hanno, nell’anno 2012, visto calare il ritorno su capitale a -0.47% dal +2.38% del 2011, al netto delle componenti straordinarie.
Un ulteriore dato che viene citato nella nota dell’Associazione è quello relativo al livello delle sofferenze lorde che in luglio ha raggiunto i 140 miliardi, segnando dei massimi storici, con una percentuale del 7.20%.
Il contratto nazionale riguarda 300000 addetti, i sindacati riuniti stanno ora valutando tempi e modalità di uno sciopero, che dovrebbe essere annunciato a breve.