PARIGI (Reuters) - Dov'è il tuo pass sanitario? A partire da oggi, a chiunque voglia entrare in un museo, in un cinema o in una piscina in Francia, sarà negato l'accesso in mancanza del pass sanitario, il documento che prova l'avvenuta vaccinazione contro il Covid-19 o la negatività alla malattia appurata con un test eseguito di recente.
Il pass sanitario, precedentemente necessario solo per prendere parte a festival molto affollati o per entrare in discoteca, sarà necessario da inizio agosto anche per entrare nei ristoranti o nei bar, per i treni a lunga percorrenza e per i viaggi in aereo. Il pass è parte di un più ampio sforzo da parte delle autorità di rallentare la diffusione del virus e incentivare le persone a farsi vaccinare.
Per alcuni, le nuove regole sono state un vero shock.
"Ero molto arrabbiata... non ne avevo alcuna idea", dice Nelly Breton, 51 anni, appena respinta ai cancelli del Louvre.
"Ma poi mi sono calmata e ho capito che c'erano delle ragioni sanitarie alla base", ha proseguito, aggiungendo di voler trovare una farmacia dove fare un test rapido per il Covid.
Servane de Lansdheer, a capo della sicurezza del museo, ha detto che la prima mattina del pass sanitario sta andando bene, con la maggior parte dei visitatori che sono arrivati muniti del documento richiesto e con quelli che ne erano sprovvisti che hanno accettato di effettuare un tampone rapido.
L'introduzione del pass sanitario - che può consistere in un codice Qr su smartphone oppure in una versione cartacea - si è rivelata altamente controversa in Francia e ha innescato proteste in tutto il paese.
Al grido di "libertà" e "No al pass sanitario", oltre 100.000 persone si sono unite in cortei lo scorso weekend, per protestare contro un documento che, secondo gli oppositori, è lesivo delle liberta personali.
Altri cortei - alcuni riconducibili all'estrema sinistra, altri organizzati da no-vax più vicini alla destra - sono in programma nei giorni a venire.
TIMORI
Fonti interne alle forze dell'ordine hanno riferito di timori che i cortei possano avere un'escalation in proteste su larga scala, simili a quelle organizzate dai "gilet gialli", che per due anni hanno generato caos, prima di essere limitate fortemente dai lockdown imposti a causa del coronavirus.
Secondo le nuove regole relative al pass sanitario, i titolari del documento potranno rimuovere le mascherine al chiuso - un allentamento delle misure di contenimento criticato dai virologi - salvo decisione contraria del titolare dell'attività o delle autorità competenti.
Le attività commerciali che manchino di controllare i pass sanitari dei propri clienti dovranno far fronte a multe che potrebbero arrivare a migliaia di euro, ma il governo ha detto che ci sarà un periodo di tolleranza, per dare a tutti il tempo di adattarsi al nuovo sistema.
I proprietari di cinema indipendenti hanno tentato invano di far rimandare la decisione, sostenendo che metterebbe a rischio il rimbalzo del settore dopo le riaperture di due mesi fa.
Ma il netto aumento dei casi, con oltre 18.000 nuovi contagi registrati lunedì, potrebbe portare il primo ministro Jean Castex ad annunciare ulteriori limitazioni.
Media locali come Bfm Tv riportano che tra le opzioni prese in considerazione ci sono l'invito al lavoro da casa, la reimposizione dell'obbligo di indossare mascherine all'aperto in alcuni luoghi, la chiusura anticipata di alcune attività commerciali e l'estensione dell'obbligo vaccinale ad altre professioni, oltre agli operatori sanitari e a quelli delle case di riposo.
(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)