di Luca Trogni
MILANO (Reuters) - La fuga da obbligazioni e titoli di Stato da un lato, più risorse nel risparmio gestito e nelle polizze vita unit linked dall'altro. Con la nuova crescita dei depositi bancari, saliti oltre i 1.300 miliardi.
Il quadro della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane, che nel 2015 hanno potuto contare su reddito disponibile e monte-risparmi in crescita, evidenzia con nettezza gli effetti dell'ulteriore calo dei tassi di interesse. La ricerca di rendimento si indirizza soprattutto verso i fondi comuni, che hanno raccolto oltre 110 miliardi dopo i 135 dell'anno precedente, mentre all'interno delle polizze si è assistito al boom di quelle indicizzate ai fondi, prodotto con un contenuto finanziario potenzialmente in grado di offire una maggiore rivalutazione.
Al lato opposto il crollo dei titoli di Stato in mano alle famiglie a fine 2015 per meno di 100 miliardi dai quasi 200 di 12 mesi prima. Il loro ammontare è ormai comparabile a quello delle azioni, stabili attorno ai 70 miliardi. Gli italiani, visto il crollo dei loro rendimenti a ridosso o anche sotto lo zero, hanno smesso di comprare Bot, sino a poco tempo fa la scelta preferita per parcheggiare convenientemente la liquidità a breve termine. E, insieme ai titoli di Stato, scendono nuovamente le obbligazioni bancarie, sino a pochi anni fa distribuite con grande lena dalle filiali degli istituti di credito presso la loro clientela. La disaffezione della clientela, scaturita dai bassi tassi di interesse e da qualche esperienza negativa, si è unita alle minori necessità di emettere obbligazioni da parte delle banche che per le loro esigenze di finanziamento sono state soddisfatte dalla Bce.
Il mondo di Poste Italiane, almento nel 2015, non sembra aver beneficiato dalla minore fiducia dei riparmiatori nei confronti del settore creditizio. Lo scorso anno, infatti, il trend dei suoi prodotti ha ricalcato quello delle banche. Libretti postali e giacenza media dei conti correnti sono stati in lieve crescita per un totale sopra i 160 miliardi di euro, mentre i buoni postali fruttiferi sono leggeremente calati, rimanendo però ancora oltre i 200 miliardi di euro. In campo assicurativo spicca invece nettamente la performance di Poste Vita con una raccolta premi a 18 miliardi in crescita di oltre il 15% contro il 4% registrato dall'insieme delle compagnie.
DEPOSITI IN MOVIMENTO TRA BANCHE
I primi dati 2016 sembrano rafforzare le tendenze: in base alle statistiche di Banca d'Italia i depositi continuano a crescere, i bond bancari a diminuire.
Ma all'interno della raccolta bancaria emergono forti differenze: a un estremo la Banca Popolare di Vicenza che nel primo trimestre si è vista drenare dai correntisti sfiduciati 700-800 milioni di euro, dall'altro le banche considerate sicure: la Banca Nazionale del Lavoro, ha spiegato la controllante Bnp Paribas, nello stesso periodo ha visto salire i suoi conti correnti del 12% rispetto a 12 mesi prima.
Non accenna poi a rallentare la raccolta dei fondi comuni di investimento con altri 27 miliardi nel primo trimestre.
Nello stesso periodo la novità è rappresentata dal crollo delle polizze unit linked con un rotondo -40%: i risparmiatori, di fronte alla volatilità dei mercati, mettono a fuoco i rischi finanziario di questo tipo di prodotto e se ne tengono più lontani.
Ricerca di rendimento sì, ma senza correre grandi rischi. Altrimenti meglio non impiegare i depositi.
In un 2016 sinora meno positivo delle attese sembra questa la regola di comportamento del risparmiatore.