GAZA/GERUSALEMME (Reuters) - I colloqui per mettere fine ad un mese di guerra tra Israele e i militanti islamici a Gaza non hanno portato finora grandi progressi.
Lo ha detto un funzionario israeliano, mentre la nuova tregua di 72 ore tiene per il secondo giorno.
I negoziatori israeliani e palestinesi dovrebbero riunirsi nuovamente in giornata al Cairo, dove Hamas e i suoi alleati stanno cercando di mettere fine ad un embargo israeliano ed egiziano nella striscia di Gaza.
"Le distanze tra le parti sono grandi e non ci sono progressi nei negoziati", ha spiegato il funzionario, che ha chiesto di restare anonimo. Al momento non ci sono commenti da parte di Hamas.
Israele ha ritirato le sue forze di terra da Gaza la settimana scorsa, dopo aver annunciato che l'esercito ha compiuto la sua missione principale, ossia quella di distruggere oltre 30 tunnel usati dai militanti per compiere attacchi in territorio israeliano. Ora vuole garanzie che Hamas non userà i rifornimenti per ripristinare le gallerie.
Funzionari sanitari a Gaza hanno detto che 1.938 palestinesi, per la maggior parte civili, sono stati uccisi dallo scorso 8 luglio, quando è iniziata la campagna militare israeliana per fermare il lancio di razzi dall'enclave verso le città dello stato ebraico.
Israele ha perso 64 soldati e tre civili.
Secondo le Nazioni Unite, almeno 435.000 sfollati nella striscia di Gaza sono in rifugi di emergenza o ospiti da altre famiglie. Circa 12.000 case sono state distrutte o gravemente danneggiate dall'intervento israeliano.
Intanto, a Ginevra, le Nazioni Unite hanno nominato una commissione internazionale di inchiesta su possibili violazioni dei diritti umani e crimini da guerra da entrambe le parti durante il conflitto.
La commissione, che sarà guidata da William Schamas, professore canadese di diritto internazionale, è stata salutata con favore da Hamas e condannata da Israele.
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