ROMA (Reuters) - Il governo non avanzerà una propria proposta di legge elettorale, ma farà di tutto per facilitare la discussione su di essa tra i partiti, e in ogni caso ritiene che un possibile voto entro il primo semestre del 2017 non sia una minaccia alla stabilità.
"La stabilità di un paese a livello internazionale è sempre importante, però la stabilità non può mai prendere prigioniera la democrazia, quindi non si può vedere il voto come una minaccia", ha detto oggi il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nel corso della conferenza stampa di fine anno dell'esecutivo.
Nel primo semestre del 2017 l'Italia avrà un seggio al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, presiederà il G7 e a marzo guiderà le celebrazioni dei Patti da cui nacque la Comunità Europea.
"Non faremo una proposta del governo di una legge elettorale, penso che sia anche adeguato al clima in questo momento nel Paese che una legge venga dal confronto tra partiti e forze parlamentari", ha detto ancora il premier, ammettendo anche che all'interno del governo ci sono posizioni diverse sul sistema elettorale da adottare.
Il Pd propone il ritorno al Mattarellum, mentre l'Ncd preferisce una legge proporzionale.
"Naturalmente questo confronto il governo cercherà di facilitarlo, e se per caso la discussione andrà per le lunghe, ricorderemo quello che abbiamo detto prima, e cioè che un sistema democratico deve avere norme elettorali pienamente funzionanti e utilizzabili".
Gentiloni, ha anche detto che i governi per definizione non hanno una scadenza e per definizione non si tengono in vita artificialmente se non riescono a dare il loro contributo alla soluzione dei problemi del Paese".