ROMA (Reuters) - Il delitto è perfetto: il contratto di vendita di Ilva ad ArcelorMittal è frutto di una procedura illegittima, ma è valido ed opponibile in tribunale.
Cosi, il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio sintetizza il parere espresso dall'Avvocatura dello Stato su richiesta del governo in merito alla gara per la cessione delle acciaierie Ilva, condotta dal precedente governo del Pd.
"L'Avvocatura dice che l'atto illegittimo non giustifica l'annullamento se non c'è vizio di interesse pubblico", ha detto il vicepremier e leader del M5s, che ha secretato il parere dei legali di Stato fino alla conclusione della procedura.
"Mittal ha un contratto firmato, sulla base di una procedura illegittima, che può far valere in tribunale", ha aggiunto il ministro in una conferenza stampa.
In sostanza i legali di Stato sembrano avallare il lavoro dell'ex ministro dello Sviluppo Carlo Calenda e dei commissari, pur segnalando imperfezioni, tanto che di Maio ha confermato "la data del 15 settembre per la chiusura della pratica".
La responsabilità di un eventuale annullamento della gara per motivi di opportunità politica, qualora ritenga che ci sia un interesse pubblico da difendere, è in capo al governo, come ha spiegato lo stesso ministro.
"Secondo noi c'è stato un eccesso di potere, quindi un atto illegittimo, da parte del governo precedente nel non aver fatto la fase dei rilanci", ha detto il vicepremier, precisando che secondo l'Avvocatura "avremmo potuto annullare ma avremmo dovuto indennizzare il privato che aveva vinto la gara", ovvero il colosso della siderurgia ArcelorMittal.
Il ministro si è dato altri 15 giorni anche per esaminare insieme con il ministro dell'Ambiente Sergio Costa la congruità dello slittamento dei termini per la realizzazione del piano di risanamento ambientale degli impianti da parte dei Arcelor.
Di Maio non ha spiegato se l'obiettivo di questo approfondimento resti il tentativo di annullare la gara o, come riferito da alcune fonti coinvolte nella vicenda, la negoziazione al rialzo con ArcelorMittal soprattutto sul piano occupazionale. Arcelor si è infatti impegnata ad assorbire 10.000 dipendenti di Ilva lasciandone fuori 4.000.
I sindacati sono nervosi e Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl, contesta al ministro di aver "fatto più conferenze stampa che incontri sindacali, forse è ora di entrare nel ruolo e assumersi le responsabilità che esso prevede".
Arcelor punta a una intesa col sindacato per entrare nella gestione di Ilva riducendo il conflitto ma l'accordo non è previsto dal contratto e non ne rappresenta una clausola vincolante, ha precisato Di Maio.
Il portavoce Arcelor ha confermato che il gruppo vuole l'aiuto del governo per arrivare ad una intesa con il sindacato.
ArcelorMittal avrebbe dovuto subentrare negli impianti di Ilva il primo luglio. La scadenza è stata però spostata al 15 settembre di comune accordo col nuovo governo.
Secondo i commissari, la cassa di Ilva si esaurisce a settembre.
(Alberto Sisto)