Investing.com – Secondo un rapporto dell’agenzia Price&Waterhouse commissionatole dalla Olaf, l’agenzia antifrode europea, la grande diffusione della corruzione nel nostro Paese, deriva direttamente dalla incapacità dei funzionari pubblici e dalla poca trasparenza delle prassi e delle pratiche burocratiche.
Le ingenti risorse economiche messe in campo dalla criminalità e l’alta capacità organizzativa di queste organizzazioni, inoltre, rende sempre più difficile contrastare le pratiche illegali.
Secondo il rapporto, in una scala di valori che va da 0 a 100, l’indice italiano della correttezza e della legalità si ferma a 57, appena sopra il 55 raggiunto dalla Romania, contro il 91 raggiunto della Francia ed il 97 segnato dell’Olanda.
Nel Bel Paese la prassi illegale più frequentata sembra essere quella relativa alle gare ed ai concorsi “truccati” nei quali la partecipazione della maggioranza dei candidati è poco più che un pro-forma in quanto il vincitore è stato precedentemente già determinato da chi deve giudicare e decidere sui vari candidati.
I concorsi e gli esami truccati raggiungono punte del 63,0% sul totale delle azioni di corruzione perpetrate seguiti comunque da vicino dalle frodi in bilancio che ne costituiscono il 39,5%.
L’Italia, oltre ad essere uno dei paesi europei più colpiti dal fenomeno della corruzione, è anche quello che pesa di più sul bilancio delle perdite a livello comunitario.
Secondo i dati pubblicati e presentati all’Europarlamento durante un’audizione sui costi della corruzione nelle gare di appalto continentali, l’attività maggiormente colpita dal fenomeno della corruzione, con una importante circolazione di mazzette e bustarelle, è quella relativa ai corsi di formazione, settore nel quale l’indice sarebbe del 28%.
Altri settori molto interessati dal fenomeno sono: quello idrico con il 27%, quello delle ferrovie con il 26% e, a distanza, quello stradale con il 13%.
Colpite in Italia, a vario titolo , dal fenomeno della corruzione, oltre il 10% delle gare per gli appalti pubblici, contro il 3% della Francia e l’1% dell’Olanda.
Le ingenti risorse economiche messe in campo dalla criminalità e l’alta capacità organizzativa di queste organizzazioni, inoltre, rende sempre più difficile contrastare le pratiche illegali.
Secondo il rapporto, in una scala di valori che va da 0 a 100, l’indice italiano della correttezza e della legalità si ferma a 57, appena sopra il 55 raggiunto dalla Romania, contro il 91 raggiunto della Francia ed il 97 segnato dell’Olanda.
Nel Bel Paese la prassi illegale più frequentata sembra essere quella relativa alle gare ed ai concorsi “truccati” nei quali la partecipazione della maggioranza dei candidati è poco più che un pro-forma in quanto il vincitore è stato precedentemente già determinato da chi deve giudicare e decidere sui vari candidati.
I concorsi e gli esami truccati raggiungono punte del 63,0% sul totale delle azioni di corruzione perpetrate seguiti comunque da vicino dalle frodi in bilancio che ne costituiscono il 39,5%.
L’Italia, oltre ad essere uno dei paesi europei più colpiti dal fenomeno della corruzione, è anche quello che pesa di più sul bilancio delle perdite a livello comunitario.
Secondo i dati pubblicati e presentati all’Europarlamento durante un’audizione sui costi della corruzione nelle gare di appalto continentali, l’attività maggiormente colpita dal fenomeno della corruzione, con una importante circolazione di mazzette e bustarelle, è quella relativa ai corsi di formazione, settore nel quale l’indice sarebbe del 28%.
Altri settori molto interessati dal fenomeno sono: quello idrico con il 27%, quello delle ferrovie con il 26% e, a distanza, quello stradale con il 13%.
Colpite in Italia, a vario titolo , dal fenomeno della corruzione, oltre il 10% delle gare per gli appalti pubblici, contro il 3% della Francia e l’1% dell’Olanda.