Investing.com – L’Istat ha reso noto oggi il suo rapporto annuale 2013 sulla situazione del Paese nel 2012 e quanto ne emerge è che la crisi ha provocato un crollo nel potere d’acquisto delle famiglie , soprattutto di quelle appartenenti al ceto medio con 14.9 milioni di persone che si trovano in chiaro disagio economico.
Il sentimento piuttosto generalizzato nella popolazione di classe sociale media è di sfiducia nelle istituzioni, di affanno economico e di persone che , non riuscendo ad avere sufficienti soddisfazioni economiche, cercano un riscatto in valori diversi da quello del benessere economico, per potersi sentire gratificate.
Il potere d’acquisto delle famiglie è calato nel 2012 del 4.8% , una vera e propria debacle economica per i bilanci famigliari, soprattutto considerato che si proviene da un quadriennio di continui cali del potere d’acquisto; le contrazioni maggiori sono avvenute nei redditi da attività imprenditoriale mentre una delle cause di maggior influenza è stato l’inasprimento della pressione fiscale.
Le spese hanno visto, a causa di questa difficile situazione, una contrazione dell’1.6% e la propensione al risparmio , tradizionalmente alta nel nostro Paese, è scivolata ad un livello inferiore di quello delle famiglie di altri paesi europei quali la Germania e la Francia.
Il fenomeno della deprivazione materiale definito da 4 o più segnali su un totale di 9, ha assunto proporzioni e diffusione senza precedenti, raddoppiando negli ultimi due anni; il livello era del 6.9% nel 2010 ed è stato del 14.3% o 8.6 milioni di persone, per il 2012, mentre è del 24.8% o 14,92 milioni di persone, quello definito da tre segnali su 9 di deprivazione.
I segnali di deprivazione materiale più diffusi sono costituiti dalla difficoltà di riscaldare adeguatamente la propria abitazione, l’impossibilità di consumare adeguatamente carne almeno ogni due giorni, non poter fare almeno una settimana di vacanza all’anno e non disporre di almeno 800 euro, per poter far fronte ad imprevisti .
Il sentimento piuttosto generalizzato nella popolazione di classe sociale media è di sfiducia nelle istituzioni, di affanno economico e di persone che , non riuscendo ad avere sufficienti soddisfazioni economiche, cercano un riscatto in valori diversi da quello del benessere economico, per potersi sentire gratificate.
Il potere d’acquisto delle famiglie è calato nel 2012 del 4.8% , una vera e propria debacle economica per i bilanci famigliari, soprattutto considerato che si proviene da un quadriennio di continui cali del potere d’acquisto; le contrazioni maggiori sono avvenute nei redditi da attività imprenditoriale mentre una delle cause di maggior influenza è stato l’inasprimento della pressione fiscale.
Le spese hanno visto, a causa di questa difficile situazione, una contrazione dell’1.6% e la propensione al risparmio , tradizionalmente alta nel nostro Paese, è scivolata ad un livello inferiore di quello delle famiglie di altri paesi europei quali la Germania e la Francia.
Il fenomeno della deprivazione materiale definito da 4 o più segnali su un totale di 9, ha assunto proporzioni e diffusione senza precedenti, raddoppiando negli ultimi due anni; il livello era del 6.9% nel 2010 ed è stato del 14.3% o 8.6 milioni di persone, per il 2012, mentre è del 24.8% o 14,92 milioni di persone, quello definito da tre segnali su 9 di deprivazione.
I segnali di deprivazione materiale più diffusi sono costituiti dalla difficoltà di riscaldare adeguatamente la propria abitazione, l’impossibilità di consumare adeguatamente carne almeno ogni due giorni, non poter fare almeno una settimana di vacanza all’anno e non disporre di almeno 800 euro, per poter far fronte ad imprevisti .