LONDRA (Reuters) - La Gran Bretagna sta valutando l'introduzione di una tassa annuale di 1.000 sterline sui lavoratori qualificati provenienti dai Paesi dell'Unione Europea assunti da aziende britanniche, a seguito della Brexit.
E' quanto spiegato dal ministro all'Immigrazione Robert Goodwill.
La proposta ha ricevuto l'immediata condanna da parte di un'importante associazione di imprenditori e dal partito dei Liberali Democratici.
Il ministro all'Immigrazione ha spiegato a una commissione parlamentare che una tale imposta dovrebbe entrare in vigore ad aprile per i lavoratori non appartenenti all'Unione Europea e che il governo sta considerando di estenderla ai lavoratori qualificati dell'Unione Europea.
"E' qualcosa che al momento si applica ai non Ue. Ed è una cosa che ci è stato suggerito potrebbe valere anche per quelli Ue", ha detto.
L'Institute of Directors (IoD), un'associazione di imprenditori, ha detto che la tassa proposta avrebbe conseguenze negative sulle attività che fanno affidamento sulle abilità di coloro che vengono dall'estero.
L'ex primo ministro belga Guy Verhofstadt, ora rappresentante del parlamento europeo nel processo di Brexit, ha definito la proposta "scioccante".
"Immaginate, solo per un momento, quali sarebbero i titoli dei giornali britannici, se l'Ue proponesse la stessa cosa per i cittadini britannici", ha scritto su Twitter.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, la portavoce del primo ministro Theresa May ha detto che è solo una delle opzioni che potrebbero essere considerate.
"Il punto è che questo governo si sta concentrando sul dare forma a un sistema che riduca l'immigrazione", ha detto.
Il partito liberal democratico ha definito la proposta di Goodwill "idiota".