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Migranti, Ue convinta di strategia per Libia nonostante timori diritti umani

Pubblicato 14.09.2017, 17:22
© Reuters. Un gommone che trasportava migranti, tratti in salvo da SOS Mediterranee, dato alle fiamme dalla Guardia costia libica

BRUXELLES (Reuters) - L'Unione Europea intende proseguire la politica di prevenzione delle partenze di migranti dalle coste della Libia, hanno annunciato oggi i ministri dell'Interno, nonostante le critiche delle associazioni per i diritti umani, secondo cui la strategia attuale sta aggravando le sofferenze delle persone coinvolte.

L'accordo del 2016 con la Turchia ha chiuso una delle più importanti rotte migratorie, e quest'anno l'Italia ha premuto sulla Ue per ridurre l'ondata di migranti dalla Libia fornendo soldi, attrezzature e addestramento per controllare meglio i confini e le coste del paese nordafricano, e stringendo accordi con gruppi locali che controllano alcune aree dopo la caduta del regime di Muammar Gheddafi nel 2011.

I migranti in arrivo dal Mediterraneo sono calati dai 28.000 di giugno ai meno di 10.000 di agosto, secondo i dati Onu.

Le associazioni per i diritti umani denunciano il sostegno della Ue al primo ministro libico Fayez Seraj e alle milizie alleate che gestiscono centri di detenzione per i migranti, paragonati a campi di concentramento.

L'alto commissario Onu per i diritti umani Zeid Ra'ad al-Hussein ha definito la strategia Ue "molto debole in fatto di protezione dei diritti umani dei migranti sul territorio della Libia e sulle imbarcazioni, e silente sulla necessità urgente di alternative alla detenzione arbitraria di persone vulnerabili".

Per contrastare la situazione, la Ue ha aumentato i finanziamenti per le agenzie Onu che si occupano di migranti (Oim) e rifugiati (Unhcr). Ma non cambia l'intenzione di Bruxelles di bloccarli dall'altro lato del Mediterraneo.

"FIDUCIA NELL'ITALIA"

Il ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maiziere ha detto: "Sono lieto che il numero di persone inviate attraverso il Mediterraneo dai trafficanti in Italia sia precipitato negli ultimi due mesi... questi sviluppi devono continuare".

Il ministro dell'Interno Marco Minniti ha operato, tra l'altro, riducendo le operazioni di salvataggio da parte delle ong e stringendo accordi con i sindaci libici per combattere i trafficanti di esseri umani.

Roma ha anche giocato un ruolo centrale nell'addestramento della guardia costiera libica, che è stata accusata di abusi e anche di aver sparato contro i soccorritori che cercavano di trarre in salvo migranti.

La Ue ha negato che parte dei suoi finanziamenti siano andati alle milizie di Sabrata, città della Libia orientale che hanno spesso impedito la partenza di migranti incarcerandoli.

Ma un importante diplomatico Ue dice che la strategia dell'Unione è complessa: "È difficile sapere esattamente cosa accada in Libia. Abbiamo posto sempre più fiducia nell'Italia per occuparsene sul posto, le abbiamo dato soldi. Non ci sarà mai alcuna prova del fatto che soldi Ue siano andati direttamente a gruppi armati da qualche parte".

"Alcuni dei metodi potrebbero sembrare controversi. Ma c'è anche da considerare la prevenzione della perdita di vite a mare e la stabilità politica in Italia. Non dobbiamo essere troppo critici", ha concluso.

© Reuters. Un gommone che trasportava migranti, tratti in salvo da SOS Mediterranee, dato alle fiamme dalla Guardia costia libica

(Gabriela Baczynska)

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