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Pensioni, per Consulta legittimo decreto Poletti su rivalutazioni

Pubblicato 25.10.2017, 16:47
© Reuters. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti

ROMA (Reuters) - La Corte costituzionale ha respinto le censure di incostituzionalità al cosiddetto decreto Poletti del 2015 che prevedeva una parziale rivalutazione delle pensioni all'inflazione.

La Corte ha ritenuto che "diversamente dalle disposizioni del “Salva Italia” annullate nel 2015 con tale sentenza, la nuova e temporanea disciplina prevista dal decreto-legge n. 65 del 2015 realizzi un bilanciamento non irragionevole tra i diritti dei pensionati e le esigenze della finanza pubblica", si legge in una nota.

Se i ricorsi fossero stati accolti, lo Stato avrebbe dovuto ripristinare il pieno sistema di indicizzazione con un costo che per il periodo 2012-2015 era stato stimato dall'Ufficio parlamentare di Bilancio in 24 miliardi.

L'adeguamento delle pensioni al tasso di inflazione è stato bloccato per il 2012-2013 dalla riforma Fornero per tutti gli assegni superiori a tre volte il minimo (1.500 euro lordi mensili).

La Consulta ha dichiato illegittima la decisione nel 2015 e in quello stesso anno l'esecutivo Renzi aveva deciso per decreto un parziale adeguamento, restituendo circa 3 miliardi. Il rimborso previsto è stato del 100% per gli assegni fino a 1.500 euro, del 40% tra 3 e 4 volte il minimo, del 20% tra il 4 e il 5 e del 10% tra 5 e 6 volte.

© Reuters. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti

I ricorsi sono stati presentati dalle categorie escluse.

La stessa norma prevede che dal 2018 la rivalutazione parta dal 100% per le pensioni pari a 1.500 euro per scendere al 45% per quelle superiori a 3.000 euro.

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