ROMA (Reuters) - Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo di bloccare l'aumento dell'età pensionabile a 67 anni previsto per il 2019 e di rivedere il meccanismo che lega all'accesso alla pensione all'aspettativa di vita.
In una proposta unitaria presentata a Palazzo Chigi e al ministero del Welfare, le tre organizzazioni chiedono anche un anticipo fino a tre anni dell'età di accesso alla pensione di vecchiaia per le lavoratrici madri e un taglio dell'importo soglia per accedere alle pensioni contributive in modo da agevolare la flessibilità in uscita e sostenere i giovani.
In particolare, i sindacati chiedono di ridurre da 1,5 ad 1 volta l'assegno sociale (pari a circa 450 euro mensili) l'importo soglia richiesto per la pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi, e di ridurre l'importo soglia (attualmente pari a 2,8 volte l'assegno sociale) per il pensionamento anticipato nel sistema contributivo (63 anni e 7 mesi con 20 anni di contributi).
Cgil, Cisl e Uil invitano il governo a porre fine alle disparità di genere che ancora penalizzano le donne riconoscendo "un anno di anticipo [per l'accesso alla pensione di vecchiaia] per ogni figlio, fino a un massimo di tre, e il riconoscimento di un bonus contributivo per i lavori di cura", si legge nel documento.
Nel confronto con i sindacati, il governo finora si è impegnato a tagliare di due anni dei requisiti contributivi per le donne con figli che intendono accedere all'Ape sociale, e a rivalutare le pensioni all'inflazione dal 2019.
Cgil, Cisl e Uil chiedono, infine, il ripristino della piena indicizzazione delle pensioni introducendo un nuovo paniere e recuperando quanto perso in questi anni.
Per rilanciare la previdenza integrativa i sindacati chiedono di estendere anche al pubblico gli incentivi fiscali previsti per i lavoratori del settore privato.Bisogna, infine, varare subito una riforma della governance dell'Inps e dell'Inail e separare spesa previdenziale e assistenziale.