Di Geoffrey Smith
Investing.com - Narendra Modi si unisce alle pressioni internazionali sul Presidente russo Vladimir Putin questo venerdì, dicendo che questa “non è un’epoca di guerra”.
I commenti del Primo Ministro indiano, a margine di una conferenza sulla sicurezza regionale in Asia Centrale, arrivano un giorno dopo le parole di Putin circa le “preoccupazioni” della Cina, il suo più importante sostenitore nel palcoscenico della guerra.
In uno scambio televisivo con Modi, Putin ha riconosciuto per la seconda volta in due giorni le “preoccupazioni” del suo principale partner commerciale.
“Conosco la vostra posizione sul conflitto in Ucraina, le vostre preoccupazioni”, ha dichiarato Putin. “Faremo del nostro meglio per mettere fine a tutto questo il prima possibile”.
Ed ha accusato il governo del Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy di aver rifiutato le trattative di pace, preferendo invece perseguire i suoi obiettivi militari.
Zelenskyy questa settimana ha ribadito la determinazione di cacciare le forze russe dal territorio ucraino, rispecchiando la crescente fiducia di Kiev in seguito alla straordinaria avanzata della scorsa settimana che ha permesso di riconquistare vasti territori costringendo le truppe russe alla ritirata.
La presa russa nel sud dell’Ucraina sembra allentarsi questo venerdì, con l’esercito ucraino e le forze speciali che attaccano le regioni occupate.
L’esplosione di una bomba nell’edificio governativo dell’auto-proclamata Repubblica Popolare di Luhansk ha causato l’uccisione del procuratore generale e del suo vice. Il centro amministrativo della provincia di Kherson, occupata dai russi, sarebbe stato colpito da missili, causando la morte di un ufficiale ed il ferimento di molti altri. Anche il vicesindaco del porto di Berdyansk, usato dalle navi russe per rifornire l’esercito tramite il Mar d’Azov, sarebbe stato ucciso dall’esplosione di una bomba.
L’Ucraina non ha ufficialmente ammesso la responsabilità di questi attacchi, né ha negato di averli ordinati.
Intanto, nella regione intorno alla città di Izyum, riconquistata dalle forze ucraine la scorsa settimana, le autorità hanno scoperto un’enorme fossa comune delle persone uccise dai russi durante l’occupazione. Testimoni oculari citati da Reuters stimano il numero dei cadaveri trovati intorno a 400, numerosi dei quali presentano i segni di un’esecuzione.