ROMA (Reuters) - A due giorni dalle amministrative che hanno segnalato la frenata del M5s, il leader del Pd Matteo Renzi si è detto disponibile a un'alleanza di centrosinistra, pur precisando che non farà accordi con l'ex premier Massimo D'Alema e con Sinistra Italiana.
E dopo il tentativo fallito di intesa per una nuova legge elettorale proporzionale, ha escluso di puntare al voto anticipato.
"Siamo tutti tranquilli che si voterà a scadenza naturale nel 2018", ha detto Renzi nel corso di un'intervista a Repubblica Tv.
"Ora sarà molto difficile riaprire il tavolo della discussione sulle regole del voto", ha ammesso il leader Pd, nel giorno in cui il testo torna in commissione Affari Costituzionali alla Camera. Il suo partito non prenderà per il momento iniziative: "Abbiamo fatto il referendum, il ballottaggio, il Mattarellum, il Rosatellum, il Tedesco... La cosa migliore è prendersi un po' di tempo. Il punto vero è che tra gli italiani contano i voti, non i veti".
Renzi, dopo che alle amministrative di domenica scorsa sono tornate in campo le coalizioni di centrosinistra, ha parlato di un Pd "largo e plurale", ipotizzando anche che l'area di centrosinistra possa arrivare al 40% (la soglia attuale per ottenere il premio di maggioranza alla Camera).
"Non ho mai chiuso la porta in faccia a (il segretario di Sinistra Italiana Nicola) Fratoianni e (all'ex sindaco di Milano Giuliano) Pisapia", ha detto Renzi rispondendo a una domanda sulle possibile alleanze, però ha poi aggiunto che "l'ipotesi di dialogare con D'Alema mi sembra negata dalla realtà" e che "è evidente con Fratoianni l'alleanza non la faccio, perché la pensiamo in modo opposto: se vuole togliere il Jobs Act io non lo tolgo, perché ha portato 854.000 nuovi posti di lavoro".
(Valentina Consiglio)