di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - Erano trecento, ma il record sarà presto polverizzato. Così come si vanno polverizzando i vecchi partiti, quelli che si erano presentati alle elezioni politiche del 2013.
Trecento è il numero (per difetto) dei parlamentari che hanno cambiato casacca dall'inizio della legislatura. Ieri il nuovo annuncio: Gaetano Quagliariello sta per lasciare il partito di Angelino Alfano che era nato a sua volta da una scissione dal Pdl, unendosi poi all'Udc di Pierferdinando Casini.
Quagliariello se ne andrà, probabilmente, cercando alleanze nel centrodestra. Per la maggioranza di governo si tratta di voti che si avviano all'uscita dopo che, in particolare al Senato, negli ultimi tempi i cambiamenti erano in entrata, fino al quasi record dei 179 senatori a sostegno della riforma costituzionale.
Può darsi che le defezioni siano comunque rimpiazzate da nuovi ingressi visto che l'effetto sfarinamento continua un po' in tutti i gruppi.
Per ora Matteo Renzi non mostra preoccupazioni. Si guarda tutti alle comunali di primavera, in cerca di candidati che possano intercettare voti da entrambi gli schieramenti, in disfacimento.
Poi si vedrà se rimettere mano alla legge elettorale, come pare stiano già facendo in molti, a iniziare dall'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano.