ROMA (Reuters) - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha detto oggi che aspetterà le decisioni del presidente del Senato Piero Grasso sull'ammissibilità degli emendamenti all'articolo 2 della riforma costituzionale, quello sulla composizione di Palazzo Madama, prima della sua prossima mossa.
"Se il presidente del Senato riaprirà la questione dell'articolo 2 ascolteremo le motivazioni per le quali l'ha aperto e decideremo di conseguenza", ha risposto Renzi, nel corso di una conferenza stampa con il premier lussemburghese, alla possibilità che il governo decida di proporre l'abolizione tout court del Senato, che al momento invece intende solo ridimensionare.
Proprio oggi il ddl costituzionale è giunto in aula in Senato, dopo il voto a maggioranza di ieri nella conferenza dei capigruppo che ha deciso di saltare il passaggio in commissione, nonostante l'avviso contrario delle opposizioni e anche di una pattuglia di senatori Pd che critica alcuni punti del testo.
Già oggi pomeriggio è atteso il primo voto, quello sulle pregiudiziali di costituzionalità. Poi mercoledì c'è la scadenza per la presentazione degli emendamenti.
Il punto più conteso è quello dell'abolizione dell'elezione diretta dei "nuovi" senatori, che verrebbero nominati, in numero di 100, dai consigli regionali. Opposizione e minoranza Pd chiedono invece che sia conservata l'elezione diretta, dato che il Senato non voterà più la fiducia al governo e che avrà meno poteri, mentre la nuova legge elettorale assicurerà contemporaneamente maggiore forza alla maggioranza governo.
Per Renzi, la discussione riguarda "tecnicalità" e "non è così rilevante", soprattutto per l'opinione pubblica.
"Con il nuovo Senato ci sono meno politici, le Regioni hanno poteri chiari e il procedimento di legge è più semplice", ha detto il premier: "Meglio di così che si può volere dalla vita?"
"Che avvenga con un articolo o con l'altro è per noi è indifferente", ha aggiunto, mostrandosi apparentemente accomodante prima della riunione della direzione Pd, fissata per lunedì prossimo.
La maggioranza però finora ha difeso la formulazione attuale dell'articolo 2 per non allungare i tempi di approvazione. Anche oggi Renzi ha detto che punta all'approvazione del testo entro ottobre a Palazzo Madama e a gennaio al sì definitivo del Parlamento con il secondo passaggio alla Camera, per andare al referendum "nell'estate-autunno 2016".
Ma se Grasso dovesse riaprire la questione ed accettare emendamenti su quel punto (respinti invece dalla presidente della commissione Affari Costituzionali Anna Finocchiaro) per il governo potrebbe aprirsi qualche problema, visto che al Senato conta su una maggioranza ristretta.
(Giuseppe Fonte)
((Scritto da Massimiliano Di Giorgio, Redazione Roma, 06 +390685224380, fax +39068540860, massimiliano.digiorgio@thomsonreuters.com))