MILANO (Reuters) - Il leader della Lega Matteo Salvini rilancia la sua candidatura a premier del centrodestra e nega contatti con il Movimento 5 stelle.
"No", risponde a chi gli chiede se sia pronto a fare posto a qualcun altro come capo del governo dopo la ottima performance del suo partito, che ha superato Forza Italia.
Di nuovo "no" dice ai giornalisti che gli chiedono se sia in contatto con il M5S, primo partito alle elezioni.
"Se verremo chiamati, siamo pronti. Non facciamo accordi partitici o politici, noi abbiamo un programma, chi condivide il programma ci sta bene".
In una intervista con Reuters, il responsabile economico della Lega Claudio Borghi caldeggia un esecutivo di centrodestra con i pentastellati: "Le possibilità sono tre ... centrodestra+Pd, centrodestra+M5s, M5s+Pd. Quella che preferirei io per il mio Paese è un centrodestra-5 stelle perché secondo me si possono trovare dei punti di contatto".
"Quella che potrebbe forse essere più probabile è M5s-Pd", aggiunge Borghi che a Siena ha perso il confronto all'uninominale con il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan.
La Lega è ai massimi di sempre, avendo ottenuto il 16,6% al Senato e poco meno alla Camera, davanti agli alleati di Forza Italia di Silvio Berlusconi. Gli accordi nel centrodestra prevedono che possa esprimere il candidato presidente del Consiglio.
"Così gli italiani hanno chiesto, c'è un presidente della Repubblica e attendiamo le sue decisioni", risponde Salvini -- a Milano dopo l'elezione del leghista Attilio Fontana alla presidenza della Regione Lombardia -- spiegando che il centrodestra andrà alle consultazioni al Quirinale con un'unica delegazione.
Le proiezioni sui seggi fatte da YouTrend confermano che nessun partito né coalizione ha i numeri per una maggioranza parlamentare in grado di sostenere un governo.
Il M5s è risultato il primo partito con oltre il 32% in entrambi i rami del Parlamento.
"Finalmente la trasformazione dell'Italia in un paese efficiente, federale è a portata di mano", dice Salvini, per il quale "l'emergenza dell'Italia è il lavoro, non il fascismo".
Infine, alla domanda se l'Europa debba temere una Italia a trazione leghista, Salvini risponde: "No, semmai gli italiani hanno temuto l'Europa negli anni passati, noi andremo in Europa a cambiare regole che hanno impoverito italiani".
(Elvira Pollina, Isla Binnie)