ROMA (Reuters) - Anche se il livello di allerta resta elevato, in Italia "finora la prevenzione contro il terrorismo islamico ha funzionato", ha detto oggi il ministro dell'Interno Angelino Alfano, mentre i dati del Viminale indicano che quest'anno sono più che triplicati arresti ed espulsioni.
"Occorre fare gli scongiuri, ma bisogna anche ringraziare chi sta facendo i controlli di prevenzione", ha aggiunto Alfano, nella giornata in cui si ricordano gli attentati di New York. Finora, quest'anno, gli arrestati per terrorismo internazionale sono stati 35 (32 considerati "estremisti religiosi"), gli espulsi 45, indicano i dati del ministero diffusi oggi.
Nel 2014 gli arresti erano stati 11, le espulsioni 13. L'Italia ha espulso quest'anno anche due imam (19 in tutto dal 2001) accusati di aver inneggiato all'odio e alla violenza.
Secondo il Viminale sono poi complessivamente 81 i "combattenti italiani in Siria", anche se Alfano ha specificato che i "foreign fighter" in questione non sono tutti cittadini italiani ma "hanno avuto a che fare a vario titolo con l'Italia", e alcuni sono deceduti.
Il ministro ha anche detto che sono state controllate oltre 36.000 persone, di cui due terzi migranti arrivati nei porti.
"Il rischio esiste, ma ce la mettiamo tutta per controllare", ha risposto il capo della polizia Alessandro Pansa alla domanda di un cronista se tra le migliaia di migranti giunti attraverso il Mediterraneo c'è la possibilità che si celino membri di organizzazioni terroristiche.
Dai dati diffusi dal Viminale sui controlli portuali, risulta comunque che solo 90 persone sono state respinte, ma "per mancanza dei requisiti d'ingresso", cioè per ragioni amministrative, ha spiegato un funzionario del ministero.
Pansa ha anche detto "siamo sereni, ma non tranquilli" parlando del prossimo Giubileo straordinario, che inizierà l'8 dicembre. Le forze dell'ordine hanno già svolto due esercitazioni per prepararsi all'evento, l'ultima delle quali ieri.
Nelle settimane scorse la vicenda del funerale di un boss dei Casamonica a Roma ha provocato interrogativi sulla sicurezza per la presenza alla cerimonia di un elicottero che non aveva alcuna autorizzazione al volo, ma oggi Alfano ha ribadito fiducia nel prefetto della Capitale, e ha detto che "sono state assunte tutte le decisioni per evitare che la vicenda si ripeta".
(Massimiliano Di Giorgio)