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Turchia sollecita Usa a rivedere sospensione visti, borsa negativa

Pubblicato 09.10.2017, 16:23
Aggiornato 09.10.2017, 16:30
© Reuters.  Turchia sollecita Usa a rivedere sospensione visti, borsa negativa

ANKARA (Reuters) - La Turchia fa pressione sugli Stati Uniti affinché rivedano la decisione di sospendere il rilascio di visti, presa dopo l'arresto di un funzionario del consolato americano, evento che ha alzato la tensione tra i due alleati Nato, con un impatto negativo sul mercato turco.

Le relazioni tra Ankara e Washington sono state a lungo minate dalle dispute sul supporto americano ai combattenti curdi in Siria, dalle richieste della Turchia di estradare un ecclesiastico residente in America e dalle accuse formulate a un ex ministro turco in un tribunale Usa.

Ma l'arresto della scorsa settimana di un funzionario del consolato americano a Istanbul ha fatto segnare un nuovo punto di minimo nei rapporti reciproci. La Turchia ha dichiarato che il funzionario aveva legami con Fetullah Gulen, l'ecclesiastico musulmano residente negli Stati Uniti incolpato da Ankara del fallito colpo di stato militare del luglio 2016.

L'ambasciata americana ad Ankara ha bollato le accuse come infondate, e domenica sera ha annunciato il blocco di tutti i visti per i non immigrati in Turchia.

Nel giro di qualche ora, la Turchia ha annunciato che avrebbe preso le stesse misure nei confronti dei cittadini americani.

Oggi il ministero degli Esteri turco ha convocato un diplomatico americano per sollecitare gli Stati Uniti a rimuovere la sospensione dei visti, riferendo che sta causando "tensioni non necessarie".

Il ministro della Giustizia, Abdulhamit Gul, ha detto che se Washington avesse avuto serie preoccupazioni riguardo la sicurezza della sua missione in Turchia, allora sarebbero state prese le dovute contromisure.

"Ma se si tratta di una questione riguardante l'arresto di un funzionario del consolato, allora questa è una decisione presa dalla magistratura turca", ha detto Gul in tv.

I media turchi riferiscono che le autorità hanno emesso un ordine di arresto per un secondo impiegato del consolato Usa. Reuters non può immediatamente confermare queste notizie, secondo le quali la moglie e il figlio dell'impiegato sarebbero stati interrogati dalla polizia.

Il battibecco diplomatico ha spaventato gli investitori. La lira è arrivata a perdere il 2,4% per poi rimbalzare fino a +2,88% alle 16,00 circa.

Il principale indice di borsa, BIST 100, è arrivato a perdere il 4,7% e alle 16,00 cede il 3% circa.

Particolarmente colpite le compagnie aeree con Turkish Airlines in calo di oltre 8%.

La banca centrale ha dichiarato di seguire da vicino gli sviluppi.

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