Sicuramente è vero, il 100% delle curve dei rendimenti USA, più sensibili all'economia, sono invertite ormai da tempo. Storicamente, un'inversione di massa ha sempre preceduto recessioni. Stavolta sembra non essere così.
Visionando, in un unico grafico, le curve dei rendimenti possiamo notare l'inversione netta di tutte e 10 tali inversione non dev'essere vista solo come segnale di recessione ma come "situazione" unica in quanto, l'attuale "negatività" delle curve è la più profonda dalla fine degli anni '70.
Dove potrebbe trovarsi la diversità rispetto alle inversioni precedenti? Nella disponibilità monetaria che in passato non c'era. Infatti, la liquidità monetaria nell'economia è ancora molto elevata in percentuale del PIL.
Intanto il tasso di variazione del Conference Boards Leading Economic Index (LEI) supporta ulteriormente l'avvertimento di recessione. Dal 1967 si è verificata una recessione nei successivi 12 mesi quando l'indice è sceso al di sotto del -4%.
Il grafico illustra i tre movimenti al ribasso del l'indice: la durata, la profondità e la diffusione. Per durata si intende l'estensione del calo e la profondità indica quanto è grande il declino negli ultimi sei mesi. Mentre per quanto riguarda la diffusione misura l'espansione del declino (vale a dire, da 0 a 100), ed i numeri minori di 50 indicano che la maggior parte delle componenti si sta indebolendo. Come detto in precedenza, questo indicatore ha la nomea di "infallibile" per quanto riguarda le recessioni (attualmente indica questo).
Potremmo pensare che i passati stimoli monetari (in percentuale del PIL) stanno dando l'illusione che l'economia sia più solida di quanto non lo sia realmente? Potrebbe trattarsi di un'effetto ritardato dell'inasprimento monetario che prenderà
piede entro la fine del 2023.
Nei prossimi mesi, potremmo sentire parlare di indebolimento dell'ampiezza del mercato. Ma non pensate che la sottoperformance dell'S&P500 Equal Weight rispetto all'S&P500 Market-cap Weight sia una prova del "deterioramento". Infatti è solo una questione di rotazione settoriale, a cui potremmo nuovamente assistere nei prossimi mesi, basta confrontare il rapporto tra questi due con quello tra titoli Value e Growth che coincide.
Attualmente, l'S&P 500 sta sovraperformando i settori difensivi, ciò accade in ambienti di mercato "sani".
E si trova ancora in un trend rialzista "secolare"
Possiamo visionare la media 40 periodi e la 200 periodi che sorreggono il trend. Il movimento degli ultimi mesi "ricorda" quello passato del 2019-2020, andando ancor più indietro quello del 2016 e del 2013, quindi mantenere e "difendere" la media mobile 40 vicino ai 4018 punti rappresenta un "punto" di svolta e un possibile slancio ancor più forte verso l'alto.
Inoltre per il Nasdaq è stato miglior inizio di anno di "sempre".
E adesso, dove andiamo?
Basta guardare Apple (NASDAQ:AAPL) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) che rappresentano il 25% dell'intero indice.
Il modo in cui reagiranno ai loro precedenti massimi storici giocherà un ruolo importante per il proseguimento delle performance positive dell'indice.
Apple:
Utilizzando Investing Pro possiamo esaminare il target price degli analisti che si aggira intorno ai $185 ed il target stesso di Investing Pro, calcolato sulla media di 14 modelli differenti, che risulta essere molto più al ribasso, a $155 (-17.8%)
Microsoft:
Stesso discorso, il target price degli analisti in questo caso è al rialzo, a $344, mentre per Investing Pro il target risulta essere al ribasso, a $317 (-5.2%)
Non ci resta che tenere gli occhi aperti e visionare le probabili rotazioni settoriali.
L'analisi è stata effettuata utilizzando Investing Pro, clicca QUI per saperne di più.
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di asset, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".