È stato un anno decisamente forte per l’indice del dollaro USA, il paniere di sei valute appartenenti soprattutto ai maggiori partner commerciali degli Stati Uniti. L’indice è usato come misura del valore del biglietto verde, che sta accelerando finora nel 2022.
Le valute sull’indice sono euro, yen giapponese, sterlina britannica, dollaro canadese, corona svedese e franco svizzero. L’indice sale quando il dollaro si rafforza contro queste monete, soprattutto contro l’euro, che ha il peso maggiore.
Ieri, la Federal Reserve ha annunciato un aumento dei tassi di interesse da 75bp, l’aumento più aggressivo dal 1994. La Fed ha anche abbassato le aspettative sulla crescita del PIL USA 2022 dal 2,8% di marzo all’1,7%.
E quindi probabilmente vedremo ulteriori oscillazioni sia sui mercati azionari che monetari nei prossimi giorni.
All’inizio dell’anno, l’indice del dollaro si trovava a poco meno di 96. Ora, oscilla poco sopra 104,50, con un balzo di oltre il 9%.
Allo stesso modo, Invesco DB US Dollar Index Bullish Fund (NYSE:UUP), che offre esposizione ai contratti dei future sull’indice del dollaro, ha registrato ritorni del 9% sull’anno in corso.
Intanto, ieri la Banca Centrale Europea ha tenuto un vertice straordinario. Reuters scrive:
“Il vertice è stato convocato dopo che i premi che gli investitori chiedono per detenere bond di Italia, Spagna e Portogallo rispetto al debito tedesco (spread, nel gergo dei mercati) sono saliti al massimo dal 2020”.
L’agenda del Consiglio Governativo prevede potenziali misure per mantenere intatta la salute finanziaria della regione. La scorsa settimana, la BCE aveva inoltre segnalato una posizione interventista per il resto dell’anno.
Di conseguenza, nei prossimi giorni, potremmo vedere rapide mosse dell’euro, già andato sotto pressione quest’anno per via della vulnerabilità della regione al conflitto russo-ucraino.
Molti analisti restano scettici circa le prospettive a lungo termine della moneta unica, per via dei rischi della disomogenea ripresa della zona euro dalla pandemia. Tuttavia, altri potrebbero essere pronti a scommettere su mosse al rialzo dell’euro.
In tempi così volatili, un exchange-traded fund (ETF) monetario può essere un buono strumento per gli investitori. Oggi presenteremo due fondi per i tori dell’euro.
1. Invesco CurrencyShares Euro Trust
- Prezzo attuale: 96,71 dollari
- Range su 52 settimane: 95,92 - 113,41 dollari
- Percentuale di spesa: 0,40% annuo
Invesco CurrencyShares Euro Currency Trust (NYSE:FXE) è adatto a chi vuole andare long sull’euro contro il dollaro. I movimenti del fondo replicano il valore dell’euro contro il biglietto verde.
Il fondo ha cominciato gli scambi nel dicembre 2005 e gestisce oltre 250 milioni di dollari.
Finora sull’anno, FXE ha perso quasi il 95% del suo valore. Segna anche -15% sugli ultimi 12 mesi.
L’ETF ha registrato un massimo di 52 settimane il 15 giugno 2021, esattamente un anno fa. Tuttavia, l’incertezza per la guerra in Ucraina, le importazioni di gas dalla Russia, le mosse della Fed e l’aumento del deficit commerciale in UE, mina il valore dell’euro. Il fondo ha segnato un minimo pluriennale il 12 maggio.
Siamo rialzisti a lungo termine sul dollaro. Tuttavia, potrebbe registrare una pausa sul breve termine. Dunque, gli investitori possono usare FXE per approfittare delle opportunità tattiche a breve termine sull’euro.
2. ProShares Ultra Euro
- Prezzo attuale: 11,10 dollari
- Range su 52 settimane: 10,90 - 15,40 dollari
- Percentuale di spesa: 0,95% annuo
Vediamo ora un fondo a leva che potrebbe interessare agli investitori che cercano di approfittare del rafforzamento dell’euro contro il dollaro.
ProShares Ultra Euro Fund (NYSE:ULE) offre il doppio della performance giornaliera dell’euro contro il dollaro. In quanto fondo a leva 2x, ULE investe su strumenti derivati, come contratti forward, contratti swap e contratti di future ed opzioni. Dunque, sia le perdite che i guadagni sono amplificati.
ULE è stato lanciato nel novembre 2008 e gestisce circa 6,3 milioni di dollari. A giugno dello scorso anno, ULE era scambiato sopra i 15 dollari. Ora si attesta ad 11 dollari, con un crollo di oltre il 28% nell’ultimo anno.
Come altri fondi a leva, ULE dovrebbe essere usato solo da trader a breve termine esperti che vogliono partecipare ai movimenti delle valute su base giornaliera.
Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
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