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Il fine settimana è stato segnato dalle indiscrezioni secondo cui Donald Trump sarebbe pronto ad annunciare l’entrata in vigore di nuove tariffe per 200 miliardi sui prodotti cinesi.
Tuttavia, rispetto a quanto già sapevamo, ci sarebbe una novità: non più il 25% bensì il 10%.
Questo per cercare di alleviare la pressione e indurre i cinesi ad accettare determinate condizioni, cinesi che dal canto loro si sono indispettiti annullando gli incontri già in agenda.
E’ per questo motivo che il sentiment ha registrato una battuta d’arresto, i mercati asiatici hanno dovuto fare i conti con la distruzione del tifone Mangkhut ed è apparso un certo grado di avversione al rischio.L'annuncio delle tariffe avrebbe almeno portato un senso di chiarezza alla situazione, se non altro, col dollaro che ha guadagnato un po’ di terreno mentre il rendimento del Treasury a 10 anni ha centrato di nuovo il 3%.
Se il decennale sarà di nuovo in grado di tornare in modo sostenibile al di sopra del 3%, in combinazione con le tariffe, il Dollaro potrebbe ripartire con forza al rialzo.
Wall Street ha chiuso la giornata di venerdì con guadagni irrisori (SP500 appena 1 tick), mentre i mercati asiatici sono stati contrastati (Shanghai B -0,8% e Nikkei chiuso per festività).
I mercati europei sono cautamente in flessione. Nel forex, oltre al Dollaro, abbiamo una sterlina in consolidamento in attesa di un’altra settimana caratterizzata dalla Brexit, mentre nelle materie prime si registra un consolidamento dell'oro, così come del Petrolio.
È un inizio settimana abbastanza tranquillo sul fronte calendario economico, la lettura finale dell'inflazione di agosto Eurozona delle ore 11 dovrebbe confermare le letture in flash del 2,0% e sul core del +1,0%. L'Empire State Manufacturing della Fed di New York verrà rilasciato alle 14:30, dovrebbe attestarsi a +23,0 rispetto a +25,6 del mese scorso.