Improvvisa inversione a U della banca americana che alza i giudizi sulle principali società tecnologiche cinesi dopo che solo due mesi fa aveva definito il settore tech “non investibile”. “I rischi sono diminuiti”, afferma l’analista Alex Yao.
“I rischi del settore sono diminuiti”, dice l’analista Alex Yao.
Una ventata di aria fresca ha ridato vigore martedì mattina ai titoli tecnologici cinesi quotati alla Borsa di Hong Kong: Tencent, Alibaba e Meituan, solo per citare i più famosi, hanno messo a segno rialzi fra il 5% e il 7%. La spinta è venuta da un report di JPMorgan che con una clamorosa inversione di rotta ha alzato le raccomandazioni e i target price di sette società del settore. Inversione di rotta perché solo due mesi fa, a marzo, lo stesso analista di JP Morgan (NYSE:JPM), Alex Yao, aveva bollato l’intero settore tech cinese come “uninvestible”, non investibile.
Oggi Yao si dice convinto che i rischi per il settore sono diminuiti e di conseguenza ha alzato la raccomandazione di Alibaba a Overweight da Underweight portando il target price a 130 dollari da 75 dollari.
Stessa promozione da Underweight a Overweight per Pinduoduo con il target price quasi raddoppiato a 55 dollari da 27 dollari.
Target price raddoppiato da 60 dollari a 120 dollari per NetEase, società che offre giochi, servizi pubblicitari e e-commerce su piattaforma mobile. La raccomandazione di JP Morgan passa da Underweight a Overweight.
Bilibili, la società famosa per la condivisione di video e giochi, è stata promossa a Neutral da Underweight con il target price alzato a 19 dollari da 15 dollari.
Le prime società a riprendersi saranno quelle dell’e-commerce.
Nel report diffuso lunedì JP Morgan afferma che “le maggiori incertezze dovrebbero ridursi sulla base delle recenti affermazioni delle autorità regolatorie cinesi”, che sembrano intenzionate ad abbandonare la politica di stretta sorveglianza, con intenti chiaramente punitivi, che hanno messo in atto negli ultimi due anni. Questa svolta, secondo Yao, è arrivata prima del previsto. L’analista prevede che le prime società a riprendersi saranno quelle del digital entertainment e dell’e-commerce.
Meno grave il rischio di delisting forzato.
L’altro importante rischio che secondo JP Morgan sta venendo meno per le società cinesi quotate a Wall Street, è quello del delisting forzato a causa del mancato rispetto da parte delle società cinesi dell’obbligo di sottoporre i loro audit al controllo delle autorità Usa. In effetti nell’ultimo mese sono circolate più indiscrezioni, confermate anche da fonti ufficiali, secondo cui le autorità americane e quelle di Pechino avrebbero fatto notevoli passi avanti in un negoziato che dovrebbe sfociare entro la fine dell’anno in un accordo che darà il via libera ai controlli Usa sulla contabilità delle aziende cinesi quotate sulla Borsa americana.
Regole più stringenti sulla difesa delle concorrenza, maggiori obblighi nei confronti dei dipendenti, limiti ai videogiochi, limiti alla raccolta e all’elaborazione dei dati degli utenti: è su questi temi che negli ultimi due anni il Partito comunista cinese ha impresso un duro giro di vite che ha stroncato le quotazioni del settore tech.
Dall’inizio dell’anno l’indice Hang Seng Tech è sceso del 27%, una performance non molto diversa dal Nasdaq Composite (-25%). Ma i titoli tech cinesi hanno iniziato a scendere nell’autunno 2020 e da allora non si sono mai fermati.
In un anno Alibaba ha perso il 56%, Tencent -39%, Meituan -33%, Pinduoduo -68%, Bilibili -79%.
Su tutti questi titoli il parere degli analisti è un incredibile coro di Buy. Su 44 analisti che coprono Alibaba, 39 consigliano di comprare l’azione e la media dei target price è 162 dollari, con un upside dell’80%.
Nel caso di Tencent i Buy sono 41 su 47 analisti che coprono il titolo, la media dei target price è 504 Hkd (upside del 37%). Stessa musica per Meituan con 39 Buy su 44 analisti e una media dei target price di 236 Hkd (upside del 36%).