Dopo l’interessante rally del dollaro della scorsa settimana, in questo avvio d’ottava i mercati sembrano rilassarsi un attimo. Gli sviluppi della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina continuano a dominare il sentiment e mentre il presidente degli Stati Uniti Trump ha respinto le voci secondo cui entrambe le parti erano pronte a ridurre le tariffe in modo proporzionale, la sensazione è quella che l’accordo sia ormai prossimo (la fase 1, è bene ricordarlo).
Nelle ultime settimane abbiamo registrato un significativo inasprimento della curva dei rendimenti degli Stati Uniti e una vendita importante delle obbligazioni a più lungo termine ha contribuito a rafforzare il dollaro. Movimento che ha condotto a un riallineamento della liquidità fuori dai mercati obbligazionari a favore del comparto azionario tant’è che Wall Street ha aggiornato nuovamente i massimi storici. Anche l’oro, dopo settimane di sostanziale lateralità, ha iniziato a dare qualche interessante indicazione.
Dicevamo di Wall Street, venerdì ha chiuso in rialzo con l'S&P 500 + 0,3% a 3093 punti. I futures statunitensi sembrano però in fase di naturale correzione, visto che in apertura di sessione europea perdevano circa lo -0,4%. I mercati asiatici sono stati deboli, il Nikkei del -0,3%, mentre lo Shanghai Composite -1,8% dopo che il PPI cinese è sceso più del previsto.
Sul fronte economico il focus principale era relative al PIL del Regno Unito. I dati sono stati lievemente inferiori alle attese, ma in crescita rispetto alla lettura precedente. Male, invece, sia la produzione del manifatturiero sia la produzione industriale. Per quanto riguarda gli USA e il Canada oggi è la festa dei Veterani, pertanto è lecito attendersi poca liquidità.