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Analisi e previsione settimanale

Pubblicato 11.06.2023, 21:49
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Analisi settimana 05/06 – 09/06

Movimenti e spunti interessanti nell’ultima ottava sui mercati forex, azionari e materie prime:

-          S&P 500: nel precedente aggiornamento avevo segnalato come approdo rialzista per la settimana area 4330 punti e così è avvenuto visto la forza relativa dell’indice, toccando un massimo poco al di sotto ovvero a 4325 e chiudendo poi la settimana a 4298 circa.
-          Nasdaq: questa settimana è stato più debole rispetto all’S&P 500 cercando di rompere la resistenza e il massimo della settimana precedente per ben tre volte in tre giornate differenti, ma non essendo riuscita a mantenersi al di sopra in chiusura daily ha ritracciato da quei livelli. Come spesso accade quando più volte vengono testate alcune aree importanti e non si riescono a rompere e mantenere i prezzi in una fase di ipercomprato poi il trend vira al ribasso e ci sono prese di beneficio.
-          Dax: continua la debolezza dell’indice tedesco rispetto agli americani e non avendo mantenuto quota 16000 stabilmente e non avendo chiuso nessuna giornata al di sopra di questo livello ha ritracciato.
-          WTI: nel precedente aggiornamento mettevo risalto ad un rimbalzo del petrolio fino ai target 75,50 -76,85 e successivi 80,00 e 83,00 dollari. Il petrolio alla riapertura dei mercati domenica notte ha toccato solo i 75 dollari, grazie anche al taglio della produzione di 1 milione di barili/giorno deciso domenica scorsa durante la riunione dell’OPEC+, per poi lentamente lateralizzare e ritracciare da questo primo target raggiunto.
In settimana ha avuto varie fasi di ribasso e rialzo lateralizzando in una fase di ipercomprato nel breve,  soprattutto l’8 giugno con un ribasso significativo dovuto alla notizia negativa su un possibile accordo sul nucleare tra USA e Iran, che in caso fosse vera potrebbe sbloccare le esportazioni di petrolio iraniano, facendo pressione sui prezzi del WTI dal momento che in caso di accordo l’Iran potrebbe esportare essa stessa 1 milione di barili/giorno andando a vanificare la decisione presa domenica dai sauditi. Qui c’è in corso a livello fondamentale una diatriba tra USA e Arabia Saudita sui prezzi da mantenere per il petrolio sui mercati con la parte americana che vuole tenere calmierato il prezzo e di contro la parte saudita che vuole alzare il tetto del prezzo gradualmente nel breve e medio termine per tenere solidi i loro bilanci.
Chi la spunterà? Ai posteri l’ardua sentenza, ma intanto io continuo con la mia view a livello di fondamentali economici in primis e poi a livello tecnico, a vedere ancora rafforzarsi ulteriormente l’asset nel medio e lungo termine fino ai livelli che ho già più volte menzionato.
-          Gold: ha testato in settimana i 1986/1987 dollari circa che è un’area importante nel breve periodo a livello di resistenza già peraltro testata e ha chiuso la settimana in positivo rispetto alla settimana precedente; il trend però nel breve, seppur seguito da positività, rimane neutrale perché si è mosso anche se positivamente in una fascia comunque ampia di liquidità tra area 1953 circa e i 1987 circa. Anche per questo asset rimango della mia view rialzista sul medio e lungo, con i livelli da monitorare in questo periodo già menzionati per possibili inversioni rialziste e ribassiste intraday e multiday.
Da segnalare solamente la possibilità di volatilità e di lateralità nella settimana entrante per alcuni dati macroeconomici importanti relativi agli indicatori sull’inflazione sia in America sia in Europa e per le decisioni sui tassi di interesse e le relative dichiarazioni durante le rispettive conferenze stampa delle due banche centrali.
-          Eur/Usd: rimane ancora la debolezza e l’incertezza sul cambio principale nonostante un tentativo di rimbalzo durante la settimana che si è poi attenuato venerdì nell’ultima sessione, dopo che i dati meno brillanti di giovedì sull'occupazione negli Stati Uniti hanno indebolito il dollaro americano. Il cambio ha sentito la resistenza in area 1.0780 circa, senza neanche raggiungere la quota tonda di 1.0800 che è proprio in prossimità della trendline rotta al ribasso precedentemente due settimane fa, come segnata nel grafico postato nell’ultima pubblicazione.
Anche per l’euro vale l’indicazione data per l’oro in merito alla possibilità di volatilità per la settimana entrante e per ulteriore lateralità.
 
Si prospetta una settimana intensa con incontri di Fed, BCE e BoJ, oltre a dati chiave dagli Stati Uniti su inflazione e vendite al dettaglio e dati sull'occupazione in Australia e Regno Unito. Le decisioni delle banche centrali e i dati macro rappresenteranno una sfida per i mercati azionari e per il comparto forex principale.
Il CPI americano dovrebbe mostrare un aumento dello 0,3% a maggio e un aumento del 4,2% rispetto all'anno precedente, in calo dal 4,9%. Il Core CPI annuale dovrebbe aumentare dal 5,5% al 5,6%; mercoledì invece è previsto l'indice dei prezzi alla produzione.
Se i numeri dell'inflazione al consumo negli Stati Uniti saranno in linea con le aspettative, i mercati probabilmente non prezzeranno completamente nessun cambiamento dalla Fed. Il picco delle richieste di disoccupazione iniziali di giovedì potrebbero innescare la decisione di mettere in pausa il rialzo dei tassi di interesse questo mese di giugno, ma penso che riprenderanno a salire forse a luglio o dopo l’estate e nella parte finale dell’anno e dovranno poi rimanere stabili il prossimo anno se i dati ne daranno atto, anche perché uno dei mandati della Fed è riportare l’inflazione al 2%.
Per quanto riguarda l’Europa la Bce effettuerà un altro rialzo di 25 punti base alla riunione di giugno, portando il tasso sui depositi al 3,50% e che anch’essa continuerà ad alzare i tassi di interesse nelle riunioni future vista la persistenza dell’inflazione e per il fatto che la banca centrale europea è indietro rispetto alla Fed per quanto riguarda la politica monetaria.
La sterlina ha sovraperformato durante la settimana poiché i mercati vedono la Banca d'Inghilterra andare oltre con gli aumenti dei tassi. La prossima riunione della BoE è il 22 giugno. Il Regno Unito pubblicherà i dati sull'occupazione la prossima settimana. GBP/USD ha registrato la sua chiusura giornaliera più alta in un mese sopra 1,2500, e la propensione è verso maggiori guadagni mentre EUR/GBP è sceso sotto 0,8550,  livelli che non si vedevano da agosto 2020.
In questa settimana anche la Bank of Japan terrà la sua riunione. Non è previsto alcun cambiamento, ma alcuni avvertono di un annuncio relativo al controllo della curva dei rendimenti o segnali di un cambiamento a luglio. Lo yen è stato influenzato dall'aumento dei rendimenti dei titoli di stato durante la settimana. Tuttavia, la coppia USD/JPY continua a muoversi lateralmente compensata da un dollaro più debole. La coppia non è riuscita a mantenersi sopra 140,00, mentre continua a essere supportata sopra 138,50. L'aggiustamento della politica della Banca del Giappone rappresenta un ulteriore passo verso la normalizzazione del mercato dei titoli di stato giapponesi. Prevedo che la BoJ alzi l'obiettivo per il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni dallo 0% allo 0,25% e allarghi la fascia di tolleranza intorno a tale obiettivo a circa 75 punti base. Se questo aggiustamento dovesse avverarsi potrebbe essere la conclusione del controllo della curva dei rendimenti da parte della BoJ nel 2024.
Passiamo alla lettura grafica:



S&P 500, teniamo i livelli per l’operatività settimanale della scorsa analisi per ingressi long e short, ma aggiungiamo alcuni livelli intraday da usare per operatività più corte e rapide: resistenza forte della settimana appena trascorsa in area 4325/4330 che ha vincolato il prezzo e ha già ritracciato e che potrebbe allungare al ribasso fino ad area 4280 in estensione fino ad area 4270 circa; supporto settimanale precedente importante se dovesse esserci una discesa più marcata in area 4230/4235 livello spartiacque per mantenere il trend di breve rialzista. Da questo ultimo livello settimanale mi aspetto un rimbalzo se dovesse tenere il prezzo in chiusura daily per riprendere il trend rialzista fino ad area 4265 e successiva 4280/85.



Vale lo stesso discorso per il Nasdaq in merito ai livelli per l’operatività postati nell’ultima analisi; aggiungiamo alcuni livelli chiave invece per operatività giornaliere veloci: resistenza forte sui massimi di questa settimana che ha già portato al ribasso i prezzi e che potrebbero arrivare all’area 14450/400.
Supporti settimanali in area 14480/90 e area 14400 mentre per spartiacque del trend rialzista considerare come arrivo del ribasso per possibile rimbalzo area 14300/330 e 14250/200. Se la volatilità dovesse aumentare possibile estensione ribassista in zona 14000/13900.

 

Per il dax mantenere livelli operativi come da articolo precedente; spunti operativi per l’intraday: resistenze di breve che ostacolano il trend rialzista in zona 16000, 16100 e 16150 che porteranno ulteriore debolezza nell’area del supporto settimanale in zona 15875/850 con possibile estensione a 15750/700 e ultimo supporto buono per un rimbalzo e trend rialzista di breve area 15650/630.



Nel breve il WTI ha ritracciato dai massimi settimanali e si è fermato un una zona di liquidità supportiva importante e se tiene la trendline rialzista di breve il prezzo recupererà prima la zona dei 71 dollari e successivamente l’area 71.50/70 altrimenti se dovesse rompere la trendline possibile retest della zona importante dei 69.50 e 69/69.25 circa per creare nuova spinta rialzista da un doppio minimo.


Il Gold è sul timeframe piccolo in fase laterale e ho evidenziato le aree di possibile approdo ribassista per la settimana entrante ovvero zona 1970/72, 1967/65 e 1962/58 per successivo rimbalzo e rottura decisa poi della trendline di breve ribassista che porterebbe a rompere i massimi dell’ultima settimana e procedere in direzione 1990 e 2000 dollari. Attenzione come anticipato alla volatilità per la settimana entrante e in caso a rotture di prezzo più in basso ovvero nelle zone di possibile chiusura di due gap cioè 1955/56 circa e 1947/48 dollari.


Per l’eur/usd oltre a tenere per buoni i livelli delle analisi precedenti vediamo per la settimana entrante alcune zone interessanti, qualora dovesse aumentare la volatilità attesa e la fase di debolezza della coppia, per possibili poi rimbalzi all’interno di una fascia laterale ribassista che ingloba i prezzi da due settimane. La aree interessate sono 1.0730, 1.0720, 1.0700 e 1.0690/80.
In caso di rottura anche dell’ultima area supportiva scritta confermerebbe la fase del trend primario ribassista di medio periodo e un ribasso ulteriore ai livelli precedentemente riportati.

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