Le principali borse europee hanno chiuso anche oggi in netto rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato il 2,2%, il CAC 40 a Parigi il 3,1%, l'IBEX 35 a Madrid il 3,3%, il DAX a Francoforte il 2%. I mercati hanno trovato sponda nel nuovo forte rialzo del petrolio, in salita di oltre il 6%. Gli investitori scommettono che le banche centrali agiranno ancora per sostenere l’economia. Mario Draghi ha ribadito venerdì al Forum economico di Davos che la BCE ha molti strumenti a disposizione per intervenire, se dovesse essere necessario.
Secondo indiscrezioni di stampa, inoltre, la Bank of Japan starebbe studiando il lancio di nuovi stimoli monetari. Oltreoceano, in attesa della riunione della Fed di settimana scorsa, buone indicazioni sono arrivate dal mercato immobiliare statunitense con l’indice che misura l’andamento delle vendite di case esistenti che si è attestato a 5,46 milioni di unità a dicembre. Dopo le 4,76 milioni di unità della precedente rilevazione, gli analisti avevano stimato 5,2 milioni.
Chiusura d'ottava in spolvero per Piazza Affari che è riuscita a dare seguito al rimbalzo della vigilia, chiudendo in progresso dell’1,63%. Molto bene i testimonial del risparmio gestito con Anima (MI:ANIM) e Mediolanum (MI:BMED) in rialzo rispettivamente del 6,68% e del 6,55%. Tra le banche chiusura positiva per Banca Monte dei Paschi di Siena SpA (MI:BMPS) (+2,73%) ancora protagonista di una seduta altamente volatile dopo il +43% di ieri sulle attese per un accordo veloce in sede europea sulla bad bank.
Finale di seduta con fitte vendite per Ubi Banca (MI:UBI) (-4,71%) e Banco Popolare (MI:BAPO) (-5%). Ultima seduta dell'ottava in deciso spolvero per Tod's (MI:TOD) (+3,69%) sospinta dai riscontri trimestrali oltre le attese. Tra i pochi segni meno sul Ftse Mib si segnala anche oggi il tonfo di Saipem (MI:SPMI) con un calo del 20% a 4,2 euro.
I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso oggi in forte rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,3%, l'S&P 500 il 2% e il Nasdaq Composite il 2,7%. Wall Street ha beneficiato dell’aspettativa che le banche centrali agiranno ancora per sostenere l’economia.