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Analisi titoli azionari del settore petrolifero

Pubblicato 11.12.2023, 09:22
Aggiornato 14.07.2023, 15:54

Analizziamo l’andamento e le dinamiche del petrolio, uno dei driver principali e fondamentali per le economie globali e i suoi andamenti ciclici non solo macroeconomici ma anche microeconomici riferiti quindi alle singole società che operano in questo settore.
Vediamo una panoramica sul WTI e successivamente passiamo all’analisi di alcuni importanti titoli azionari del settore.
La mia visione da tanti mesi è nota, tra chi ha avuto modo di seguire e leggere tutti i miei articoli fin dall’inizio, sul mercato del petrolio e il suo andamento di prezzo tanto che avevo segnalato una serie di target price che sono stati tutti raggiunti, compreso l’ultimo target quello più appetibile e ambizioso, che avevo segnalato a inizio giugno come mia view di medio periodo a 95 dollari, prezzo raggiunto a fine settembre.
Successivamente i fattori globali come l’aumento delle scorte di greggio statunitensi, l’incerta domanda di petrolio della Cina e la crescita della produzione non OPEC, che contribuiscono ovviamente all’andamento del prezzo del petrolio, hanno poi causato una discesa dei prezzi in questo ultimo periodo. La forte instabilità e incertezza che ne è seguita, dovuta alla volatilità e alla speculazione, ha poi fatto il resto riportando il petrolio su livelli supportivi statici importanti. Dal punto di vista speculativo, non di poco conto, da evidenziare i punti di vista e di prezzo di alcuni attori principali ovvero Arabia Saudita che spinge per avere prezzi del petrolio molto alti a seguito delle loro riforme e dei loro futuri investimenti e gli Stati Uniti che invece vogliono mantenere i prezzi del petrolio bassi, per motivi inflazionistici certamente ma anche e soprattutto come punto di vista politico e punto di forza elettorale dell’attuale Presidente Biden come campagna in vista delle elezioni presidenziali americane nel 2024.
I membri dell’Opec+ hanno concordato nell’ultima riunione di effettuare ulteriori tagli volontari alla produzione di petrolio nel 2024 in un tentativo sempre più difficile di sostenere il mercato, ma i prezzi del greggio sono diminuiti a causa dei segnali di tensioni in corso nel gruppo.
L’Arabia Saudita si è impegnata ad estendere il taglio volontario esistente di 1 milione di barili al giorno fino alla fine del primo trimestre 2024, mentre la Russia ha affermato che intensificherà la riduzione volontaria delle esportazioni già esistente da 300.000 a 500.000 barili al giorno, poiché il gruppo cerca di compensare un’economia globale altalenante e l’aumento delle forniture da parte dei produttori rivali. Ma con un passo insolito i funzionari dell’Opec hanno affermato che ulteriori tagli volontari, progettati per portare la riduzione totale al di sopra dei 2 milioni di barili al giorno o circa il 2% dell’offerta mondiale, saranno annunciati a tempo debito dai singoli membri piuttosto che dal segretariato.
I membri africani, tra cui Angola e Nigeria, si sono opposti ai tentativi di frenare la loro produzione mentre tentavano di rilanciare i loro settori petroliferi dopo anni di sotto investimenti e cattiva gestione. L’Opec ha affermato che Angola, Nigeria e Congo hanno tutti abbassato le loro linee di base di produzione, il livello da cui vengono calcolate le quote di produzione. Nessun membro dell’Africa subsahariana ha offerto ulteriori tagli volontari. Inoltre, si prevede che la produzione non-OPEC rimarrà solida, con la compagnia energetica statale brasiliana, Petrobras, ad esempio che prevede investimenti significativi per aumentare la produzione. Ciò potrebbe contribuire all’offerta globale di petrolio, limitando potenzialmente i movimenti al rialzo eccessivo dei prezzi ma ciò non è sicuro nella pratica per tutti i discorsi fatti poc’anzi e non solo. Le dinamiche e le variabili sono tante e in continua evoluzione in questo mercato.

La mia view attuale a seguito di questo ribasso è nuovamente rialzista con una visione nel 2024 di poter rivedere i prezzi sui massimi di periodo avuti quest’anno ovvero di tornare nuovamente a quota 95 dollari e superarli per puntare a quota 100 dollari prima e successivi 110 dollari circa.
Nel breve mi aspetto un rimbalzo con relativa lateralità e consolidamento tra il prezzo attuale e l’area 72 e 74 dollari. La tenuta in chiusura daily del livello 74 dollari porterà ad un successivo allungo dei prezzi alle aree 76 dollari prima e successivo 78 dollari.
Ora passiamo ad analizzare qualche società petrolifera nello specifico e partiamo da Petrobras accennata poco fa.

Petrobras è un investimento promettente nel settore energetico soprattutto nel lungo periodo, che genera molto flusso di cassa libero a beneficio dei suoi azionisti quindi un titolo con un ritorno di rendimento da dividendo di circa il 15%.
La società ha generato 8,4 miliardi di dollari di free cash flow nell’ultimo trimestre e ha registrato una crescita della produzione del 9% nelle sue attività principali. Le azioni hanno una valutazione interessante sulla base degli utili e vengono scambiate a sconto rispetto ai concorrenti statunitensi e ai suoi rivali internazionali del settore energetico.
Attualmente ha una capitalizzazione di mercato di circa 59 miliardi di dollari ed è una società significativamente più piccola di aziende come ad esempio ExxonMobil o Chevron Corporation (NYSE:CVX) che hanno capitalizzazioni di mercato di circa 420 miliardi e circa 270 miliardi di dollari, ma questo non le impedisce di generare ottimi flussi di cassa dalle sue attività energetiche. Ha investimenti principalmente nel petrolio greggio e nel gas naturale, ma ha anche partecipazioni in altri progetti, tra cui fonti energetiche alternative come l’energia termoelettrica, i biocarburanti, l’energia solare ed eolica. Nel terzo trimestre, Petrobras ha registrato un volume di produzione di 2.877 Mboed nelle sue attività principali, mostrando una crescita di circa il 9% su base annua. La principale fonte di produzione e di reddito è il petrolio greggio, il gas naturale e i GNL in Brasile, che rappresentano il 99% della produzione di Petrobras.
Ha una bassa valutazione P/E, il che la rende una società appetibile e da detenere in portafoglio nel lungo periodo visto anche il rendimento da dividendo.
Nel terzo trimestre, Petrobras ha guadagnato 13,6 miliardi di dollari di EBITDA che si sono tradotti, dopo aver considerato CapEx di 3,2 miliardi di dollari, in un flusso di cassa libero di 8,4 miliardi di dollari. La società energetica ha pagato 4,8 miliardi di dollari in dividendi da questo flusso di cassa libero che corrisponde a una percentuale di rendimento del flusso di cassa libero del 57%. Includendo i riacquisti di azioni proprie (Buy back), su cui Petrobras ha speso altri 200 milioni di dollari, la percentuale di rendimento del flusso di cassa libero nel terzo trimestre è stata del 60%. L’azienda energetica sta pagando un enorme dividendo contro il quale altre società energetiche con sede negli Stati Uniti non possono competere, che è sostanzialmente superiore ai rendimenti del 3-4% che ad esempio alcune sue concorrenti come ExxonMobil e Chevron offrono ai loro investitori. Petrobras viene scambiato con uno sconto significativo rispetto ai suoi concorrenti statunitensi nel settore energetico. Le azioni di Petrobras vengono scambiate con un rapporto P/E di 4,5X rispetto ai rapporti P/E di 11,1X per ExxonMobil e 10,2X per Chevron. Tuttavia, Petrobras viene scambiato a buon mercato quanto ad esempio la Total Energy Services Inc. Rispetto a ExxonMobil e Chevron, le azioni di Petrobras vengono scambiate con uno sconto P/E del 55-60% circa. Sia Petrobras che Total hanno valutazioni a buon mercato, soprattutto nell’attuale contesto di crescita degli utili quindi Petrobras potrebbe scambiare a circa 6-7 volte gli utili, il che darebbe alla società un fair value fra 22 e 26 dollari se la società continuerà a coprire il suo dividendo con il flusso di cassa libero e i prezzi del petrolio torneranno stabilmente a salire. Quindi ritengo interessante acquistare il titolo e detenerlo in portafoglio anche per il lungo periodo.
Ora analizziamo un’altra società petrolifera ovvero Marathon Petroleum

Le azioni di Marathon Petroleum sono aumentate del 23% circa nell’ultimo anno grazie ai riacquisti di azioni e al forte flusso di cassa disponibile.
La partecipazione della società in MPLX, MPLX LP è una master limited partnership statunitense controllata da Marathon Petroleum, vale 22 miliardi di dollari, mentre la liquidità netta è di 5 miliardi di dollari.
Il mercato della raffinazione è più ristretto rispetto a prima, il che porta a margini di raffinazione più ampi e a un maggiore potere di determinazione dei prezzi per la società con 7,5 miliardi di dollari di capacità di flusso di cassa disponibile.
Le azioni di Marathon Petroleum hanno registrato ottime performance nell'ultimo anno, poiché la società ha ridotto in modo aggressivo il numero delle sue azioni con la liquidità in eccesso e il forte flusso di cassa libero.
Nel terzo trimestre la società ha guadagnato 8,14 dollari in EPS non GAAP, 0,39 dollari in più rispetto al consenso. Sebbene i ricavi siano scesi del 12% a 41,6 miliardi di dollari, è importante ricordare che le raffinerie guadagnano in base allo spread tra petrolio e prodotti raffinati come la benzina.
Gli asset interamente posseduti da Marathon sono la sua unità di raffinazione e marketing e qui i risultati sono piuttosto importanti. Nel trimestre, la società ha registrato un utilizzo del 94% e ha realizzato il 93% dei livelli di spread di mercato. Di conseguenza ha generato 4,4 miliardi di dollari di EBITDA nel trimestre. Mentre i margini sono aumentati sequenzialmente di 1,2 miliardi di dollari, il reddito del segmento di 3,76 miliardi di dollari è diminuito rispetto ai 4,5 miliardi di dollari dello scorso anno.
Ciò è dovuto principalmente ai crack spread più ristretti, che rappresentano il margine che le raffinerie ricevono per trasformare il petrolio greggio in benzina, diesel, carburante per aerei e altri prodotti raffinati. L’EBITDA al barile è stato di 16,06 dollari rispetto ai 19,87 dollari dell’anno scorso, mentre i margini sono stati di 26,16 dollari rispetto ai 30,21 dollari. L'EBITDA è diminuito meno dei margini a causa dei minori costi di turnaround della raffineria pari a 153 milioni di dollari. Questi variano da trimestre a trimestre e si prevede che in questo ultimo trimestre torneranno a circa 300 milioni di dollari.
Prima del Covid, gli spread di raffinazione variavano tra 10 e 20 dollari al barile, quindi, sebbene siano inferiori ai livelli del 2021-2022, si collocano nella fascia alta dei livelli pre-covid. Ciò potrebbe portare alcuni investitori a temere che la società stia ancora “guadagnando troppo” rispetto al suo potenziale di margine a lungo termine ma non c’è un rischio effettivo su questo e i margini di raffinazione probabilmente saranno persistentemente più ampi rispetto al passato.
Questo perché il mercato globale ha sotto investito nella capacità di raffinazione e non ha aggiunto capacità di raffinazione negli ultimi quattro anni, anche se la domanda globale ha continuato a crescere di circa l’1% all’anno. L’assenza di crescita dell’offerta rispetto a una crescita anche modesta della domanda significa che il mercato è relativamente più ristretto rispetto al passato e mercati più ristretti significano un maggiore potere di determinazione dei prezzi.
Con 2,9-3 milioni di barili al giorno di capacità di lavorazione, circa 1,2 milioni di dollari di spese in conto capitale, 800 milioni di dollari di spese generali aziendali, 5,50 in costi operativi e 1-1,2 miliardi di spese di turnaround annuali, si tratta di un business che con uno spread medio di 20 guadagnerebbe 7,5 miliardi di dollari in termini di tasso di esecuzione annuale gratuito di flusso di cassa. Alla media pre-covid di 15 dollari, il flusso di cassa libero sarebbe pari a 4 miliardi di dollari.
Questa forte capacità di flusso di cassa disponibile gli consente di riacquistare enormi quantità di azioni. Nel trimestre ha effettuato riacquisti di azioni per 2,8 miliardi di dollari e il numero delle sue azioni è diminuito del 20% rispetto a un anno fa. Marathon ha effettuato riacquisti per 9 miliardi di dollari quest'anno e porta nel suo bilancio liquidità ed equivalenti leggermente più consolidati rispetto allo scorso anno.
La società ha annunciato un programma di riacquisto di azioni da 5 miliardi di dollari insieme ad un aumento del dividendo del 10% a 0,825 dollari. Ciò porta la sua autorizzazione totale a 8,3 miliardi di dollari e in ottobre ha acquistato ulteriori azioni per 1 miliardo di dollari.
Considerata la ciclicità della raffinazione e le oscillazioni del capitale circolante, è importante mantenere un debito limitato e saldi di cassa significativi. Una stima di flusso di cassa libero di 7,5 miliardi di dollari, insieme a 1,5 miliardi di dollari di distribuzioni al netto delle imposte da parte di MPLX, se la società cerca di ottenere liquidità netta in tre anni può restituire agli azionisti 10,5-11 miliardi di dollari all’anno. Il suo dividendo costa 1,3 miliardi di dollari, quindi con oltre 9 miliardi di dollari di capacità di riacquisto di azioni, può ridurre il conteggio delle azioni di un altro 16-18% nel prossimo anno. Ciò significa che anche se i profitti della raffinazione diminuiscono leggermente, l’EPS può aumentare grazie al minor numero di azioni.
Marathon ha una capitalizzazione di mercato di 34 miliardi di dollari, con 5 miliardi di dollari di liquidità netta, le sue operazioni di raffinazione sono valutate a soli 29 miliardi di dollari. Si tratta di circa 4 volte il flusso di cassa gratuito. Con questo multiplo e la capacità di restituire agli azionisti circa il 20% della sua capitalizzazione di mercato, si tratta comunque di una valutazione interessante nonostante i livelli alti già raggiunti e di conseguenza nel lungo periodo considero interessante acquistare questo titolo magari dai livelli supportivi indicati nel grafico per avere un rischio rendimento più adeguato.
Ora vediamo Occidental Petroleum

Occidental Petroleum ha un potenziale di crescita degli utili alla luce dei recenti tagli all’offerta.
Il contesto dei prezzi per i produttori di energia come Occidental Petroleum si è rafforzato negli ultimi mesi, in parte perché i paesi membri dell’OPEC+ come l’Arabia Saudita e la Russia hanno esteso tagli significativi alla produzione di petrolio fino alla fine dell’anno e continueranno a farlo nel 2024 e l’aumento dei prezzi del petrolio sarà ovviamente uno sviluppo favorevole che andrà a beneficio anche della Occidental Petroleum e la società sta aumentando in modo aggressivo la sua produzione nelle Montagne Rocciose, nel Permiano e nel Golfo del Messico. Le azioni della Occidental Petroleum presentano valutazioni più interessanti rispetto all'inizio dell'anno e la società presenta un elevato livello di redditività. Considerando che il profilo di rischio è cambiato favorevolmente, valuto anche le azioni di Occidental Petroleum come un acquisto per il lungo periodo.
Occidental Petroleum genererà un rialzo della produzione nei principali bacini di shale negli Stati Uniti quindi il profilo rischio/rendimento migliorerà prossimamente.
Occidental Petroleum è un produttore di energia focalizzato sugli Stati Uniti che possiede anche asset midstream e asset produttivi energetici al di fuori degli Stati Uniti (Algeria, Medio Oriente). La produzione più importante dell’azienda è il Permiano che ha generato 588 Mboed di produzione netta nel terzo trimestre. Poiché la società ha prodotto un totale di 1.220 Mboed nel terzo trimestre del 2023, il Permiano rimane di gran lunga la fonte di produzione più importante con una quota totale del 48%. Altri asset produttivi chiave sono situati nelle Montagne Rocciose (263 Mboed) e nel Golfo del Messico (146 Mboed) che insieme rappresentano altri 34 della produzione del terzo trimestre del 2023. Il Permiano, in termini di superficie, è di gran lunga il più grande investimento per l'azienda.
La produzione in queste aree chiave sta crescendo rapidamente, il che aiuta il quadro degli utili di Occidental Petroleum in un mercato a prezzi più elevati. Il maggiore aumento della produzione, basato sull’aggiunta di Mboed, si è verificato nelle Montagne Rocciose, seguite dal Golfo del Messico e dal Permiano.
L'aumento che c’era stato nei mesi scorsi dei prezzi del petrolio aveva avuto un effetto positivo sui risultati del terzo trimestre di Occidental Petroleum: i prezzi medi del petrolio erano aumentati a 80,70 dollari al barile, mostrando una crescita del 10% trim/trim.
Anche Occidental Petroleum ha mantenuto un elevato livello di redditività nel terzo trimestre, in parte sostenuto da prezzi medi più elevati. La società ha generato ricavi totali per 7,40 miliardi di dollari, che si sono tradotti in utili per 1,16 miliardi di dollari e un margine di profitto del 16%. Nello stesso periodo dell’anno precedente, Occidental Petroleum aveva generato utili per 2,55 miliardi di dollari e un margine di reddito netto del 27%. Sebbene la redditività dell'azienda sia diminuita, anno dopo anno, la società gestisce ancora un'attività ampiamente redditizia.
La società non dimentichiamo che ha anche il sostegno di Warren Buffett e in passato ha effettuato acquisizioni per ampliare il proprio portafoglio. Credo che Occidental Petroleum potrebbe effettuare altre acquisizioni in futuro, potenzialmente per rafforzare il suo portafoglio principale esistente o aggiungere nuove superfici in altre aree operative.
Occidental Petroleum investirà più denaro nelle sue attività principali esistenti – Permiano, Montagne Rocciose e Golfo del Messico – al fine di aumentare la sua produzione netta. Con utili e flussi di cassa liberi che rimangono elevati, la società potrebbe procedere con il buy back in futuro. L’azienda ha riacquistato 600 milioni di dollari di azioni nel terzo trimestre del 2023 e ha esaurito il 60% del suo riacquisto di 3,0 miliardi di dollari finora quest'anno. Pertanto, non è irragionevole aspettarsi che l’azienda autorizzi un nuovo riacquisto di azioni proprie nella prima metà del prossimo anno.
La situazione degli utili di Occidental Petroleum è ampiamente migliorata così come la situazione degli utili di praticamente tutte le società che gestiscono grandi attività di produzione negli Stati Uniti, grazie agli interventi dei membri dell’OPEC+ sui mercati. Si prevede che Occidental Petroleum registrerà un aumento del 28% degli utili per azione nell’anno fiscale 2024 (a 5,25 dollari), il che implica che il potenziale prezzo dell’azienda energetica è valutato con un rapporto P/E di 11,6X.
Exxon Mobil (NYSE:XOM) e Chevron ad esempio, due grandi società energetiche, con un potenziale di crescita dell’EPS altrettanto interessante in un mondo di prezzi elevati, commerciano con rapporti P/E di 11,2X e 10,2X. Credo che Occidental Petroleum possa essere scambiato con un rapporto P/E di 13-14X se non di più, che corrisponde a circa il moltiplicatore medio scambiato nell'ultimo anno. Con un moltiplicatore degli utili di 13-14X e un EPS di 5,25 dollari, le azioni di Occidental Petroleum possono avere un fair value compreso tra 68 e 76 dollari ma anche un po' più alto. Ritengo quindi che anche questa società sia da detenere in portafoglio per il lungo periodo con possibilità di acquisti dai livelli indicati nel grafico o dal livello attuale.

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