OPEC e OPEC+ si riuniranno rispettivamente giovedì 4 marzo e venerdì 5 marzo, per considerare l’aumento della produzione del petrolio fino ad aprile e oltre.
Ci sono due temi su cui l’OPEC+ dovrà discutere questa settimana ed entrambi sono legati all’aumento della produzione. Prima di tutto, il gruppo considererà se aumentare o meno la produzione di 500.000 barili al giorno a partire da aprile. Il secondo argomento sarà se l’Arabia Saudita seguirà il piano di riportare in produzione quel milione di barili che si era auto imposta di non produrre a febbraio e marzo.
L’OPEC+ aumenterà la produzione? Se sì, di quanto?
La Russia ha indicato che supporterà l’aumento della produzione questa volta e sembra che la maggior parte dei membri dell’OPEC+ creda che il mercato possa tollerare maggiori quantità adesso. Ora ci si chiede quanto velocemente verrà aumentata la produzione. Ed è proprio su questo punto che le previsioni sono più discordanti.
Russia ed Emirati Arabi Uniti vedono una forte crescita della domanda. Più precisamente, l’AD della compagnia petrolifera degli Emirati Arabi Uniti, ADNOC (AD:ADNOCDIST), ha dichiarato che a suo avviso “la domanda salirà ai livelli pre-Covid per la fine dell’anno”.
L’Arabia Saudita non condivide lo stesso ottimismo degli EAU. L’AD della saudita Aramco (SE:2222), Amin Nasser, ritiene che la domanda di petrolio sarà forte nella seconda metà del 2021, ma che la domanda di limitata di jet fuel implica che i livelli pre-COVID non saranno raggiunti fino al 2022.
Si teme inoltre che se l’OPEC+ non dovesse aumentare la produzione, l’aumento di prezzi del petrolio potrebbe incentivare la produzione altrove, prima di tutto negli Stati Uniti. Anche se i produttori nelle aree dello scisto degli USA hanno dichiarato che non c’è molto potenziale per una crescita della produzione negli USA per il resto dell’anno, nei campi petroliferi c’è molto da produrre. E se ci sarà da guadagnare con lo scisto, allora state certi che qualcuno lo farà.
Un altro incentivo per l’aumento della produzione dell’OPEC+ è che due importanti consumatori asiatici, India e Cina, hanno indicato che i prezzi del petrolio potrebbero salire troppo per loro. L’India ha chiesto specificatamente all’OPEC di aumentare la produzione in quanto i prezzi stanno “ledendo” la sua economia. Gli acquisti dalla Cina per febbraio e marzo sono scesi notevolmente. Il recente calo delle importazioni sembra il risultato di una combinazione di prezzi più elevati, manutenzione presso le raffinerie e scorte abbondanti. L’OPEC+ potrebbe voler aumentare la produzione nella speranza che i prezzi più bassi spingano la domanda dalla Cina e mantengano forte la domanda in India.
Tuttavia, è possibile che il prezzo non sia un fattore limitante per la domanda asiatica. In tal caso, l’OPEC+ vorrà limitare il numero dei barili che ha riportato sul mercati finché non verranno terminate le manutenzioni nelle raffinerie e/o non verranno utilizzate nuove strutture di stoccaggio in Cina.
E il taglio “extra” di un milione di barili al giorno dell’Arabia Saudita?
Il Regno ha indicato che intende riportare la produzione in linea ad aprile. Tuttavia, è possibile che l’Arabia Saudita decida di proseguire con questo taglio extra per qualche mese per evitare di inondare il mercato ora che i prezzi sono stabili intorno ai 60 dollari al barile.
I trader non dovrebbero essere sorpresi se l’Arabia Saudita dovesse utilizzare il milione di barili al giorno come gettone nei negoziati con l’OPEC+ di questa settimana: ad esempio, l’Arabia Saudita potrebbe offrirdi di aspettare a ritornare ai livelli di produzione precedenti a patto che la Russia accetti di tornare a livelli di produzione più graduali.
Tuttavia, l’Arabia Saudita avrebbe avuto più potere se non avesse già reso noto pubblicamente i piani a gennaio e non avesse permesso al mercato di prepararsi al taglio del milione i barili al giorno prima ancora di averlo fatto.
Allo stesso tempo, l’Arabia Saudita si sta preparando ad aprire una nuova raffineria da 400.000 barili al giorno a Jizan. Dunque, anche se l’Arabia Saudita dovesse decidere di riportare in produzione quel famoso milione di barili, non tutta al produzione andrebbe esportata. Una parte andrebbe destinata sicuramente alla nuova raffineria, mentre il paese lavora per aumentare la sua influenza nel mercato globale.
Morale della favola
Tutti sanno che il mercato ha bisogno di più petrolio, i trader non dovranno stupirsi se l’OPEC+ avrà bisogno di più tempo del previsto per trovare un compromesso. I trader non dovranno stupirsi nemmeno se l’OPEC+ dovesse prendere una questione relativamente semplice (vale a dire un taglio di 500.000 barili al giorno o di 1 milione di barili) e dovesse trasforlo in un complicato schema di aumenti distribuiti nell’arco di qualche mese. Anche se il mercato guarda al totale, i paesi OPEC+ vogliono capire come e quando si raggiungeranno gli obiettivi.
Il processo della distribuzione delle quote è importante per mantenere i legami diplomatici tra i membri dell’OPEC+, anche attraverso programmi complicati che sembrano poco attuabili. Sì, è vero, gli accordi di questa settimana potrebbero essere rivisti o addirittura cancellati al vertice OPEC+ successivo, ma la natura dell’organizzazione implica che vengano trovati degli accordi complicati ad ogni vertice.