Nel primo pomeriggio EUR/USD è stato scambiato non lontano dal massimo intraday di 1,1398, grazie anche ai dati USA delle 14,30 sul mercato immobiliare e sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazioni. L'indice calcolato dalla Fed di Filadelfia, relativo alle condizioni delle imprese, nel mese in corso è sceso a +11,9, minimo da novembre 2016, da +25,7 di luglio, gli economisti secondo le stime di consensus, si aspettavano una frenata più contenuta, a +22. Per quanto riguarda le componenti della rilevazione, l'indice relativo alla spesa per investimenti nei prossimi sei mesi è sceso a +27,1 da +31,4 dello scorso mese. L'indice dei prezzi pagati è arretrato a +55 da +62,9, mentre i nuovi ordini sono scesi a +9,9.
Secondo il dipartimento del Commercio statunitense, l'indice che misura l'avvio di nuovi cantieri ha registrato un rialzo dello 0,9% al tasso annualizzato pari a 1,168 milioni di unità, mentre gli analisti avevano previsto un +8,3%. Invece i permessi per le costruzioni, sono cresciuti dell'1,5% a 1,311 milioni di unità, contro un consenso per un +2,9%.
Indici; Stoxx50 + 0,8% a 3376, FTSE + 0,3% a 7,518, DAX + 0,4% a 12,209, CAC-40 + 0,4% a 5,326; IBEX-35 + 0,7% a 9.451, FTSE MIB -1,0% a 20.700, SMI + 0,6% a 8,983, S&P 500 Futures + 0,3%
Il greggio WTI e il Brent sono stati visti l'ultima volta a 64,97 $ (-0,06%) e a 70,87 $ (+ 0,16%) al barile rispettivamente. Nei metalli preziosi, l'oro ha continuato il suo rimbalzo sul minimo di 20 mesi di 1160 $ l'oncia raggiunto oggi, salendo dello 0,53% a 1180,45 $.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
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