Lo scenario grafico di Unicredit (MI:CRDI) è ancora molto incerto e neanche le voci su una possibile aggregazione con un Big del settore (Sociètè G.; CommerzBank, Deutsche Bank (DE:DBKGn)) hanno evitato nuovi affondi; inoltre i risultati trimestrali non brillanti non aiutano certamente il titolo a rialzare la testa. Purtroppo anche chi ha presentato risultati brillanti come Intesa Sanpaolo (MI:ISP) continuano ad avere grosse difficoltà, d’altronde i titoli del settore bancario proseguono la loro discesa da almeno un decennio ed in particolar modo Unicredit (peggior titolo del settore dopo Bami) che dal 2007 ad oggi ha ceduto circa il 95% (dovrà pur significare qualcosa questa lunga flessione?), una performance davvero imbarazzante e purtroppo non sembra essere finita qui.
Il titolo è tornato ancora una volta a quota 11.0 euro ed in mancanza di una repentina inversione sarà difficile per i corsi evitare di raggiungere il successivo target in area 10.60 euro, non lontano dal supporto fondamentale di lungo termine a 10.28 euro la cui violazione (in particolar modo in chiusura) potrebbe permettere ai corsi di intravedere i minimi storici.
Recuperi fino a 14.88 euro non modificheranno la struttura ribassista; i primi e reali segnali di ripresa giungeranno solo oltre area 15.35 euro in chiusura di seduta e con tenuta settimanale per il test a 16.0 euro (1° target). Non sono da escludere i soliti rimbalzi tecnici ma per una reale ripresa siamo ancora molto lontani.
Indicatori tecnici (sett.):
RSI(14)Vendere
STOCH (9,6)Ipervenduto
STOCHRSI (14)Ipervenduto
MACD(12,26)Vendere
ATR(14)meno volatilità
CCI(14)Vendere
ADX(14)Vendere
ROC Vendere
UO Vendere
Williams R: ipervenduto.
Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è inferiore a Ema50; entrambe sono inferiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più ribassista possibile.
Se diamo uno sguardo ai rating e target price delle principali banche d'affari,possiamo notare che il giudizio più realistico al momento sembra essere quello di Sociètè G. (9 novembre) con rating Hold e target price 12.50 euro (-1.50 euro dal prezzo attuale), molto più ottimista il giudizio di Equita Sim (8 novembre) con rating Buy e target price a 21.50 euro (-10.50 euro dal prezzo attuale, per raggiungere tale obiettivo il titolo dovrebbe raddoppiare il proprio valore).
Lo scorso 2 agosto invece, Goldman S. si era espressa con rating Selected List e target price a 24.30 euro (-13.30 euro).