Nelle ultime 24 ore, l'euro è salito dello 0,18% rispetto all'USD, chiudendo a 1,1889 dollari. Sul fronte dei dati macro, l'indice di fiducia dei consumatori finali della zona euro è sceso a un minimo di 20 mesi a -3,9 in novembre, alla pari con le aspettative del mercato e confermando i dati preliminari. Separatamente, in Germania, il tasso di disoccupazione è sceso del 5,0% a novembre, registrando il livello record più basso e sfidando le aspettative del mercato per una lettura invariata. Nel mese precedente, il tasso di disoccupazione aveva registrato una lettura del 5,1%.
Durante la sessione asiatica, la coppia EUR/USD era scambiata a 1,1394 $, in leggero aumento rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1,1361 $ seguito da 1,1329 $, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,1414 $, seguito da 1,1435 $.
I trader stanno aspettando con ansia l'inizio della discussione sul commercio tra Stati Uniti e Cina, che dovrebbe avvenire durante il summit del G20 in Argentina. I mercati sono in attesa di vedere i commenti dei presidenti Trump a Xi come catalizzatori per le valute, soprattutto le valute di rifugio sicuro come il dollaro e lo yen, così come le valute a più alto rischio, come il dollaro australiano e il kiwi che sono principalmente legati all'economia cinese. Il biglietto verde ha subito alcune pressioni dopo che il presidente della Federal Reserve Bank ha confermato la probabilità che il ritmo degli aumenti dei tassi negli Stati Uniti sarà destinato a rallentare. Giovedì, il presidente Trump parlando del summit, ha inviato messaggi contrastanti ai mercati sulle prospettive di un accordo commerciale con il governo cinese. Il presidente degli Stati Uniti ha minacciato di aumentare dall'attuale 10% i dazi delle merci cinesi se non viene negoziato un accordo vantaggioso. La spaccatura commerciale sta già avendo un impatto negativo sull'economia cinese, con gli ultimi dati di produzione che mostrano un calo inaspettato. Secondo la Federazione cinese di logistica e acquisti, la lettura del PMI manifatturiero di novembre è arrivata a 50,0, leggermente inferiore al 50,2 previsto dagli analisti.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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