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Perché il dollaro USA non ha tenuto conto dell’avvertimento di Powell

Pubblicato 11.02.2021, 08:47
Aggiornato 09.07.2023, 12:31
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 10 febbraio 2021

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

  • Powell dice nessun aumento dei tassi fino alla piena occupazione e l’inflazione del 2%
  • La Presidente della BCE Lagarde dichiara che l’inflazione non ha raggiunto l’obiettivo
  • La volatilità intraday dell’azionario ha portato un indebolimento di NZD e AUD
  • Il rally del petrolio da 8 giorni perde slancio

Il dollaro USA è salito contro la maggior parte delle principali valute, senza essersi scomposto davanti ai dati deboli sull’inflazione e le dichiarazioni caute del Presidente della Fed

Jerome Powell. Con l’azionario ai massimi storici, l’Amministrazione Biden che fa progressi sul pacchetto di stimolo e la campagna vaccinale in corso, alcuni presidenti delle Fed regionali hanno iniziato a parlare di riduzione anticipata del programma di acquisti.

Tuttavia, Powell ha gettato dei dubbi su questo scenario dichiarando che la Fed non stringerà la politica economica in risposta ai dati positivi del mercato del lavoro, in quanto la vera ripresa del mercato del lavoro è ancora lontana. Infatti, a suo avviso, i tassi dovrebbero restare prossimi allo zero finché l’economia non raggiungerà la massima occupazione e l’inflazione non toccherà il 2%. L’economia ha subito un crollo durante la pandemia, milioni di americani sono disoccupati e Powell vuole assicurarsi che la ripresa sia durevole.

I prezzi del petrolio hanno toccato il massimo di un anno questo mese, ma l’inflazione resta debole, secondo il report IPC. L’inflazione è salita dello 0,3% a gennaio, ma il tasso core è rimasto invariato. Anche se i prezzi dovessero salire nei prossimi mesi, Powell ha dichiarato che “non conterà molto”. Dichiarazioni come queste avrebbero dovuto far crollare il dollaro, ma il biglietto verde si è rafforzato contro la gran parte delle principali valute durante la seduta newyorkese.

Anche la Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde si è espressa sull’inflazione. In un discorso oggi ha dichiarato che l’inflazione non converge con l’obiettivo della BCE per il medio termine, e questi ci suggerisce che terrà le politiche accomodanti. Si tratta di commenti più cauti rispetto a quelli del mese scorso, quando la BCE aveva paventato la possibilità di non utilizzare tutto il PEPP se le condizioni finanziarie dovessero restare favorevoli. L’euro si è staccato dai massimi precedenti  durante tutta la seduta newyorkese.

La valuta migliore del giorno è stata la sterlina. Il Governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey non ha parlato di politica monetaria nel suo discorso di oggi, ma si è concentrato sull’UE e sull’accesso ai mercati finanziari.  La GBP è più forte dell’euro dall’inizio dell’anno e continua su questa strada grazie all’efficacia della campagna vaccinale nel paese.

Il dollaro neozelandese ed il dollaro australiano sono state le valute più deboli questo mercoledì. Non sono stati rilasciati dati economici dai paesi produttori di materie prime, ma, essendo valute ad alto beta, sono particolarmente vulnerabili alla volatilità del mercato azionario ed al rally del dollaro.

Il Dow Jones Industrial Average è sulle montagne russe: ha iniziato la giornata in salita di oltre 100 punti base toccando un massimo storico e un’ora dopo era in negativo, per poi recuperare e ritornare in territorio positivo.  Il cambio USD/CAD è salito sopra 1,27 in quanto il rally del petrolio che dura da otto giorni si è moderato.

Il Capodanno cinese dovrebbe ridurre la partecipazione sul mercato. Il calendario economico è piuttosto ridotto: negli USA si attendono solo i dati sulle richieste di sussidio e in Australia sono attesi i dati sulle aspettative di inflazione al consumo.

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