Market Brief
Questa settimana i mercati saranno in balia della saga greca, dopo l’interruzione dei colloqui fra Atene e i suoi creditori di domenica sera. La scadenza si avvicina rapidamente (fine giugno) e l’incontro dell’Eurogruppo di giovedì viene visto come l’ultima possibilità per la Grecia per raggiungere un accordo che permetta di sbloccare i rimanenti 7,2 miliardi di euro del fondo di salvataggio. Nonostante il clima di forte incertezza della settimana scorsa, i mercati sono riusciti a rimanere relativamente stabili e gran parte dei partecipanti ha consolidato le posizioni. Tuttavia, prevediamo che questa settimana i mercati sentiranno la tensione perché le probabilità di un default della Grecia sono aumentate considerevolmente. Oggi il presidente della BCE Mario Draghi interverrà al Parlamento Europeo a Bruxelles. Non ci aspettiamo che parlerà della situazione in Grecia, ma che ritornerà sui suoi commenti precedenti sulla volatilità del mercato e che confermerà l’impegno della BCE ad attuare pienamente il QE. L’EUR/USD ha vissuto una seduta tranquilla in Asia, muovendosi nella fascia compresa fra 1,1190 e 1,1290 con una lieve inclinazione negativa. Sul lato discendente, un supporto chiave giace a 1,1043 (massimi precedenti) e l’euro avrà bisogno di nuovi impulsi per spingersi oltre. Mercoledì ci sarà la decisione sul tasso del FOMC e, come gran parte dei partecipanti, non prevediamo un rialzo del tasso a questa riunione. Ci aspettiamo che la presidente della Fed Janet Yellen ribadirà il suo appello per un rialzo del tasso nei prossimi mesi del 2015 e che sottolineerà che la tempistica dipenderà dai dati. Giovedì sarà pubblicato anche l’IPC di maggio, cui seguirà l’indice della Fed di Philadelphia sulle previsioni delle imprese di giugno. Prima di questi eventi chiave, gli operatori sono restii a costruire posizioni lunghe sull’USD. Tuttavia, la combinazione di commenti aggressivi dalla Fed e dati IPC in rialzo (giovedì) innescheranno probabilmente qualche posizionamento lungo sull’USD, compensando in parte l’attenzione sulla situazione greca. In Asia, i redimenti azionari sono negativi al diffondersi delle incertezze sull’Europa. L’Hang Seng di Hong Kong è in calo del -1,32%, il Composite di Shanghai del -1,40%, e l’indice Shenzhen Composite, con un alto tasso di titoli tecnologici, cede l’1,30%. In Giappone, il Nikkei è in calo di un -0,09% mentre le azioni australiane scendono del -0,12%. Sui mercati valutari, il dollaro è in rialzo contro le valute del G10. L’USD/JPY consolida le perite recenti e si muove lateralmente fra 123 e 124. Il supporto più vicino giace a 122,46 (minimo precedente) mentre si osserva una forte resistenza a 125,86 (massimo precedente).L’AUD/USD annaspa fra 0,7680 e 0,7793. In Europa, i futures sugli indici azionari sono in caduta libera, con il Footsie a -0,54%, il DAX a -1,38%, il CAC a -1,10% e l’SMI a -0,73%. L’EUR/CHF è in lieve recupero dopo il brusco calo della scorsa settimana. La valuta è rientrata nella fascia di medio termine fra 1,03 e 1,05 con un consistente rischio al ribasso a causa del potenziale default della Grecia. Il greggio WTI continua a scendere dopo aver raggiunto il massimo di fascia intorno a 62 USD e attualmente scambia intorno a 59,91 dollari al barile, mentre il suo omologo del Mar del Nord viene acquistato a 63,86 USD. Oggi gli operatori monitoreranno l’indice Empire sul manifatturiero di giugno (previsto: 6; precedente: 3,09), la produzione industriale di maggio (prev.: 0,3% m/m; prec.: -0,3%) e l’indice NAHB sul mercato immobiliare di giugno (prev.: 56; prec.: 54) dagli USA, le vendite del settore manifatturiero di aprile dal Canada e la bilancia commerciale di maggio dall’India.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd