Rally delle commodities e acquisti di AUD
Durante i primi tre mesi del 2016 le condizioni economiche sono state abbastanza favorevoli al dollaro australiano. La Federal Reserve ha fatto parzialmente retromarcia e il Petrolio Greggio si è apprezzato; inoltre le esportazioni di Rame sono aumentate sensibilmente.
Ciò ha portato ad un incremento del 66% sul prezzo di una tonnellata (consegna al porto di Qingdao) rispetto ai minimi di Dicembre, raggiungendo $63.70 anche grazie ai miglioramenti dell'economia cinese. Il prezzo si è ora stabilizzato in area $55.
Anche l'Oro ha ben performato durante gli ultimi mesi, passando da $1,051 all'oncia a $1284 in un contesto di incertezza sull'economia globale.
Infine, il petrolio sembra aver invertito il precedente movimento ribassista, con un apprezzamento del 50% per il WTI a raggiungere 40 dollari a barile.
Di conseguenza, i trader si sono posizionati al rialzo sulle commodity currencies, spingendo la valuta australiana ai massimi di medio periodo nei confronti del dollaro americano.
I prezzi dei minerali ferrosi dovrebbero calare
Crediamo che questa fase di euforia potrebbe terminare a breve, perchè i fondamentali non giustificano l'attuale apprezzamento delle commodity currencies, soprattutto legate ai minerali di ferro. Innanzitutto, le rimanenze cinesi sono aumentate costantemente da Luglio dello scorso anno, raggiungendo 94.8 milioni di tonnellate durante la settimana terminata il 25 Marzo. Inoltre, la produzione di acciaio grezzo è scesa a 58.5 milioni di tonnellate (29 Febbraio), in un contesto di debole domanda. Infatti, il settore delle costruzioni in Cina, maggior consumatore di acciaio, continua ad indebolirsi e le prospettive non appaio eccelse. Prendendo in considerazione tutti questi elementi, crediamo che la direzione futura dei prezzi possa essere solo una: quella dei ribassi.
Il rally del dollaro australiano ha già iniziato a mostrar segnali di debolezza, dato che le commodities sono entrare in una fase di consolidamento/correzione. L'oro è calato del 2% nel corso del mese di Marzo, mentre i prezzi dei minerali ferrosi sono scesi del 3.50% e il petrolio si è stabilizzato sotto i 40 dollari. Questa fase di stabilizzazione dei prezzi potrebbe portare a una correzione del dollaro australiano, o almeno a una fase di lateralità. Non escludiamo ulteriori rialzi nel breve, ma crediamo che nel medio periodo le probabilità di un movimento ribassista siano molto elevate.