Giovedì l’Eurozona riceverà la tanto attesa decisione, in quanto si prevede che la Banca Centrale Europea inizierà a tagliare i tassi di interesse per la prima volta in quasi cinque anni.
L’entità dell’impulso dipenderà da quanto diminuiranno ulteriormente i costi di finanziamento, ma l’inflazione persistentemente elevata guidata dalla rapida crescita dei salari potrebbe limitare il numero di tagli dei tassi, dicono gli analisti.
Con i mercati che considerano un primo taglio dei tassi come un dato di fatto, gli investitori cercheranno attentamente indizi da parte della presidente della BCE Christine Lagarde sul percorso futuro della politica monetaria.
Iniziando ad abbassare nuovamente i tassi, la banca è pronta a dare nuova vita ai mercati immobiliari, agli investimenti delle imprese e alla spesa dei consumatori. L’anno scorso la BCE ha alzato il tasso di riferimento sui depositi al livello record del 4%, mettendo un freno all’attività economica per affrontare il più grande aumento dei prezzi da una generazione.
“I tassi più bassi contano”, ha affermato Holger Schmieding, capo economista della banca tedesca Berenberg. “I mercati finanziari sono ben consapevoli di ciò che sta accadendo, ma la notizia che la BCE ha iniziato a tagliare i tassi potrebbe attirare l’attenzione di famiglie e imprese e risollevare il sentiment”.
Membri influenti del consiglio direttivo della BCE hanno già lasciato intendere che si aspettano un ritmo graduale di allentamento, con solo due ulteriori tagli dei tassi probabili quest’anno.
Il capo economista della Bce, Philip Lane, ha dichiarato al Financial Times il mese scorso che i tassi probabilmente “scenderanno leggermente” nel corso dell’anno rimanendo in “territorio restrittivo”, che secondo la maggior parte degli economisti significa rimanere al di sopra del 3%.
Il capo della banca centrale olandese Klaas Knot ha dichiarato in un evento tenutosi a Londra la scorsa settimana che, sulla base delle ultime previsioni della BCE, i suoi modelli hanno mostrato che “la politica ottimale sarebbe stata sostanzialmente in linea con tre o quattro tagli dei tassi” entro la fine dell’anno.
Affinché l’inflazione scenda al target del 2% entro la prossima estate, la BCE conta su una combinazione di rallentamento della crescita salariale, aumento della produttività dei lavoratori e riduzione dei margini di profitto delle imprese.
Se queste tendenze non dovessero concretizzarsi e l’inflazione restasse fastidiosamente alta, Hollingsworth ha affermato che i politici dei tassi “potrebbero dover fare una pausa dopo i primi due tagli”.
Di fronte a tale incertezza sulle prospettive economiche, si prevede che Lagarde resisterà a dare un segnale sul probabile percorso politico, consentendo alla banca di preservare la massima flessibilità sull’entità dei tagli dei tassi il più a lungo possibile.