I future sui titoli di stato con scadenza a 30 anni emessi dal tesoro Usa hanno messo a segno nelle ultime tre sedute un robusto rimbalzo. I prezzi sono scesi a testare con i minimi di venerdì scorso a 128,031 (prezzi espressi in centesimi) quelli del 6 settembre, archiviati a 128,375, dai quali era partito il rialzo terminato sui picchi di ottobre a 135,75. Alla base di questa crescita dei prezzi, e calo dei rendimenti, potrebbe esserci la consapevolezza da parte del mercato che sebbene la banca centrale Usa sia ormai indirizzata verso una strada di riduzione dell'alleggerimento quantitativo queste modifiche non siano imminenti. Un quadro di discesa dei rendimenti dei Treasury causato dalla necessità di rivedere le aspettative relative alle tempistiche del "tapering" trova riscontro anche nella debolezza della moneta Usa, che contro euro si mantiene in vista della resistenza critica di area 1,38. L'andamento del grafico degli ultimi tre mesi permette di avanzare l'ipotesi che sia in costruzione una figura a "doppio minimo", basata sul citato supporto di area 128, che in caso di completamento potrebbe mettere, almeno temporaneamente, fine al trend ribassista visto dai massimi di maggio a 149,65. I primi segnali in favore del proseguimento del rimbalzo verrebbero oltre 130,81, lato inferiore del gap ribassista del 29 novembre, conferme ulteriori al superamento a 132,63 della linea che scende dal picco di maggio, praticamente coincidente con la media mobile a 50 giorni. La potenziale figura a doppio minimo verrebbe comunque completata solo oltre i 135,75 punti, fino a quel momento quindi il rimbalzo potrebbe dimostrarsi anche solo un fenomeno temporaneo. Oltre 135,75 invece si aprirebbero nuovi ampi spazi di crescita, verso 139,50 e 143,50. La mancata rottura di 130,81 e 13,263 e la violazione di 128 metterebbero seriamente in discussione lo scenario rialzista prospettando il test a 127,10 della linea che sale dai minimi di giugno 2007. La violazione anche di questo sostegno aprirebbe nuovi ampi spazi di ribasso per il future con obiettivi fino a 121. Anche se e' presto per sostenere questa ipotesi con convinzione e' importante sottolineare come se fino a poche settimane fa il destino dell'obbligazionario statunitense sembrava segnato dal proseguimento del ribasso che i prezzi stanno disegnando dal luglio 2012 ora si stanno creando le condizioni per un robusto rimbalzo. Rimbalzo la cui realizzazione potrebbe difficilmente realizzarsi in concomitanza del proseguimento del rialzo della borsa. Attenzione quindi a seguire eventuali conferme di ritorno di forza dei bond (oltre 130,81 e 132,63) come segnale di allerta per la tenuta dell'uptrend dell'azionario.