I dati di metà 2013 mostrano che gli ordini esteri si sono già riportati ai livelli di maggio 2011 e si avviano a raggiungere il livello record toccati prima della crisi a febbraio 2008 mentre gli ordini domestici, pure se in crescita, sono ancora inferiori del 15% rispetto a quelli della metà del 2011 ed al di sotto del 35% nei confronti dei valori antecedenti la crisi. Dall'analisi dello stato attuale delle cose l'investitore dovrebbe ricavare quindi due linee guida, la prima che il timing di intervento sull'acquisto di strumenti finanziari collegati al mercato azionario domestico è adesso, la seconda che i settori da privilegiare volendo scendere nel dettaglio dei singoli titoli restano quelli del lusso e dell'auto/meccanica.
Valutazioni tecniche positive si possono fare anche per i settori FTSE Italia Moda Prodotti per la Casa e per la Persona e FTSE Italia Automobili e Componentistica, il primo composto da 20 titoli i più rappresentativi dei quali sono Brunello Cucinelli, Geox, Luxottica, Safilo e Salvatore Ferragamo, ecc. ecc. il secondo rappresentativo di 9 titoli tra i quali Brembo, Landi Renzo, Piaggio e Pirelli & C. ecc. ecc.
Entrambi i comparti viaggiano ben al di sopra delle medie mobili a 20, 50 e 100 settimane, quella più vicina ai prezzi, la 20 settimane, passante a 55940 per il settoriale moda ed a 52535 punti per il settoriale auto. Il FTSE Italia Moda Prodotti per la Casa e per la Persona ha toccato nuovi massimi storici ad agosto a 59668 punti ma sembra intenzionato a fare ancora meglio per spingersi, oltre area 60000, fino almeno i 65000 punti.
Solo la violazione della media mobile a 20 settimane costringerebbe ad una revisione del quadro prospettico. Nel caso del FTSE Italia Automobili e Componentistica i prezzi hanno avvicinato ad agosto il record del luglio 2011 a 59711, resistenza che dovrà essere superata per assecondare il proseguimento dell'uptrend. Oltre quei livelli diverrebbe lecito ipotizzare il raggiungimento di area 63600 almeno. Sarebbe la discesa al di sotto della media mobile a 20 settimane a fare temere un ripiegamento più esteso delle quotazioni che renderebbe pericoloso il mantenimento di strategie di acquisto.
E che dire del comparto banche? Le problematiche già citate della sottocapitalizzazione, è delle cronache recenti il caso dell'aumento di capitale di Banca Mps, e dei prestiti incagliati, a luglio il tasso di crescita sui 12 mesi delle sofferenze calcolato da Bankitalia è risultato del 22,2% (ancora peggiore del 21,9% del mese precedente), non vanno sottovalutati, ma è anche vero che difficilmente l'indice generale di borsa potrà crescere senza una ripresa del comparto banche, che ne rappresenta una porzione rilevante. Il FTSE Italia Banche per la sua composizione evidenzia un trend laterale ormai da molti mesi, dopo aver toccato un massimo a gennaio a 11633 punti, tuttavia anche in questo caso le medie mobili di breve, medio e lungo periodo sono state tagliate al rialzo, a fine luglio, con la 20 settimane che funziona da supporto a 9870 circa. Se i prezzi troveranno la forza per salire oltre il picco di gennaio, e dovranno farlo se l'indice generale vorrà proseguire nella sua marcia rialzista, un primo target per l'ascesa sarà individuabile a 13140 punti. Sotto area 9870 invece segnali negativi per il comparto ed anche con buona probabilità per la Borsa nel suo insieme.