Regna ancora l’incertezza nei mercati europei che sembrano attendere la manovra della FED attesa per la prossima settimana. Caratterizzate da grande volatilità le borse hanno mostrato andamenti contrastanti; il Dax ha chiuso in sostanziale parità (+0.06%), mentre il Ftse-Mib (-0.42%) ed il FTSE 100 Inglese (-0.63%) hanno chiuso in calo.
Il costante calo del petrolio non sembra aver inciso sull’andamento di ieri a Wall Street dove tutti i principali indici hanno registrato rialzi vicini allo 0.40%. Meritevole di lode il titolo Atlassian, che appena sbarcato nel mercato americano con una quotazione di 21 dollari, registra un rialzo del 33%, fino a raggiungere le soglia record dei 28 dollari.
Il fronte asiatico si mostra ancora turbolento soprattutto nell’area cinese dove la sparizione dell’AD Guo Guangchang del gruppo privato principale aumenta le condizioni di timore. Di fatti l’Hang Seng ha chiuso la seduta con un calo superiore al punto percentuale, mentre Tokyo recupera terreno registrando un incremento dello 0.97%.
Nel mercato valutario il dollaro sembra valore ritornare verso il valore di equilibrio al di sopra dei 98 punti. L’indice che lo confronta con le principali controvalute ha avuto un rialzo dello 0.58%, riportando così il rapporto euro-dollaro (EUR/USD -0.71%) al di sotto della soglia di 1.10.
La moneta americana, inoltre, si rafforza contro la sterlina – GBP/USD -0.14% - e contro il franco svizzero – USD/CHF 0.52% –. L’euro, dopo le crescite registrate nelle ultime due sedute, torna ad indebolirsi e perde in media mezzo punto percentuale rispetto ai cambi principali.
Nel settore delle commodities non si ferma il calo del Petrolio Greggio. Dopo aver raggiunto il minimo dei 38 dollaro, nella giornata di ieri, infatti, il greggio cede ancora terreno fino a chiudere a quota 36.56 dollaro, con un calo del 2.25%. Anche l’oro continua la sua leggera flessione, chiudendo la quarta seduta consecutiva in negativa, se pur di poco, confermando comunque la soglia dei 1070 dollari per oncia.
La giornata macroeconomica di ieri ha avuto notizie importanti, tra cui spiccano la conferma, prevedibile, del tasso dì interesse per la sterlina – stabile allo 0.50% - e la riduzione del tasso neozelandese che come previsto si è attestato al 2.5%.
Il calendario di oggi si presenta particolarmente ricco per gli Stati Uniti. Per l’economia americana sono, infatti, attesi dati rilevanti per il settore dei consumi – vendite al dettaglio e indice dei prezzi di produzione alle 14:30 – e per la fiducia ed il sentiment da parte dei consumatori, il cui rilascio è previsto per le 16:00 ore italiane.
Andrea Cangiano
UCapital, Financial Advisor