Il Russell 2000 ha fatto la sua mossa, ma oggi è stato il turno del Nasdaq e dell’S&P 500. Tecnicamente, i breakout di entrambi gli indici si sono verificati ieri, ma le doji non si qualificano veramente a causa dell’indecisione implicita e dei potenziali aspetti di topping di questa candela. Tuttavia, la (piccola) candela bianca di oggi in questi indici è stata sufficiente per considerare la mossa come un breakout. L’innesco del MACD “buy” è un ulteriore bonus.
L’S&P 500 ha fatto una mossa simile a quella del Nasdaq con il suo breakout. Il volume è stato inferiore a quello di ieri (il “vero” breakout dei prezzi), ma il trigger MACD “buy” e l’accelerazione del rialzo nel volume on-balance lo compensano. L’indice sta sottoperformando rispetto al Russell 2000, il che è positivo per il successo del rally più ampio, anche se ciò significa che i titoli a grande capitalizzazione saranno in ritardo rispetto a quelli growth.
Anche il Russell 2000 ha avuto una buona giornata. Ieri si è verificata una preoccupante candela “nera”, ma l’azione di oggi ha contribuito a negare le implicazioni ribassiste di tale candela. I dati tecnici sono nettamente rialzisti e, sebbene il volume di ieri sia stato leggero, il volume in equilibrio ha raggiunto un nuovo massimo di 3 mesi.
Tra gli altri indici, il Dow Jones Index non è ancora riuscito a seguire il breakout dell’S&P 500. Dopo un periodo di forza relativa, ora ha perso terreno. La sottoperformance relativa rispetto al Nasdaq 100 è particolarmente significativa.
Anche l’indice dei semiconduttori è riuscito a rompere il suo triangolo di consolidamento, ma non è riuscito a seguirlo con un trigger MACD “buy”.
Per domani, vorremmo che questi guadagni venissero accumulati in modo che i grafici settimanali mostrino un finale forte. Un doji o un risultato migliore sarebbe meglio per tutti gli indici in evidenza.