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Buoni dati economici nel Regno Unito nonostante la Brexit

Pubblicato 05.09.2016, 08:53

Il dato PMI per il Regno Unito di Agosto ha superato con forza le aspettative, il dato è stato pari a 53.3, rispetto ad un'attesa di 48.3.

La mediana 50 indica espansione.

Nonostante lo shock post Brexit, nelle ultime settimane i dati economici hanno sorpreso al rialzo e l'economia non sembra aver subito effetti negativi.

Le reali conseguenze della Brexit vanno valutate nel lungo periodo, ma anche altri dati come quello relativo ai prezzi delle abitazioni hanno superato le attese (0.6% mensile e 4.8% annuale).

Ciò sembra supportare l'idea che i timori pre-Brexit erano esagerati. Infatti, l'adesione del Regno Unito all'Unione Europea era già soggetta a molte condizioni che non subiranno drastici cambiamenti nel futuro.

In termini di politica monetaria, crediamo che la BoE resterà alla finestra nel prossimo meeting, che precede di una settimana quello della Fed.

Non c'è emergenza di stimolare la crescita (+0.6% GDP nel Q2) e la banca centrale quindi attenderà maggiori indicatori economici prima di ulteriori decisioni. Il cable potrebbe apprezzarsi ancora, senza scendere sotto 1.30.

Tutto sommato, il referendum ha aiutato la BoE ha svalutare la propria valuta.

Politicamente, Theresa May commetterebbe un errore ad innescare timori di una non-Brexit. Una valuta debole fa comodo, ed ecco perchè il Primo Ministro continua a ripetere che il voto deve essere rispettato. Restiamo però scettici, e ci crederemo solo quando l'articolo 50 verrà attivato.

Gli investitori sono pronti ad acquistare sterline, se dovesse emergere chiaramente che i timori sulla Brexit erano infondati.

Va ricordato anche che ci troviamo in un contesto di bassi tassi di interesse, che l'inflazione si mantiene poco sopra lo zero.

Gli indici PMI sono calati in quasi tutte le economie sviluppate.

Infine, la BoE ha mantenuto i tassi invariati per sette anni fino al referendum sulla Brexit e ciò indica che l'andamento dell'economia non era certamente positivo.

Ora che il pound si è fortemente svalutato, la BoE ha guadagnato tempo per combattere il suo reale nemico, che non è la Breixt, bensì la deflazione.

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