Forex News and Events
Questa settimana le contrattazioni sul forex hanno subito il forte impatto generato dall’inaspettata inclinazione accomodante della Fed e della Norges Bank. La corona norvegese (NOK) è scivolata in modo consistente contro EUR e SEK, le soglie tecniche chiave sono state intaccate. Analizzeremo le possibili motivazioni di questo movimento aggressivo della NOK. In questo venerdì assistiamo a una marginale ripresa dell’USD, l’oro pareggia le perdite dopo il rally di 40 USD registrato ieri a New York sul Comex, l’EUR/USD si avvicina alla media mobile a 21 giorni. In Canada, la diffusa debolezza dell’USD e il rincaro del petrolio mettono a rischio il supporto critico a 1,0800/04. I dati su vendite al dettaglio e inflazione innescheranno un breakout prima della campanella di chiusura?
Il dollaro canadese testa livelli chiave
L’USD/CAD testa quota 1,0804, 38,2% di Fibonacci sul calo in atto dal 2009 al 2011, sopra questo livello s’intravede un supporto importante dal breakout del 7 gennaio. Dopo la sorpresa accomodante della Fed e le diffuse vendite di USD, il livello a 1,0800/04 ora è a rischio, una violazione sotto questo livello suggerirebbe un ritracciamento più marcato vicino alla media mobile a 200 giorni (1,0780) e un abbassamento della fascia di contrattazione verso 1,0550/1,0780 (fascia di resistenza di dicembre). I dati su vendite al dettaglio e inflazione saranno probabilmente decisivi prima della campanella di chiusura. Se saranno rispettate le previsioni di un rafforzamento dell’IPC, i falchi della BoC dovrebbero trarre vantaggio dal clima di debolezza dell’USD per rimuovere il supporto tecnico chiave.
Oltre alle dinamiche della banca centrale, la forza dei prezzi del petrolio, dovuta all’escalation delle tensioni in Iraq, contribuisce a rafforzare le fondamenta del CAD rialzista. Questa settimana il greggio WTI è stato scambiato sopra i 105,00 dollari, il brent ha resistito sotto i 112 dollari.
Sorpresa accomodante dalla Norges Bank
La Norges Bank ha lasciato invariato il tasso d’interesse all’1,50%, accennando però a un potenziale taglio del tasso per contribuire a far prosperare l’industria petrolifera. Il rallentamento negli investimenti offshore nel settore petrolifero norvegese è fonte di preoccupazioni; le compagnie petrolifere prevedono un calo del 21% per il prossimo anno. Si tratta di una preoccupazione importante per la principale economia nordica, che sta attraversando un periodo di ripresa sommessa in cui i debiti delle famiglie sono a livelli da record. Inoltre, l’ulteriore pacchetto di stimoli della BCE e l’impostazione da colomba della Riksbank spingono i banchieri norvegesi ad adattare la loro impostazione alla realtà europea. L’Eurozona e la Svezia rappresentano più del 50% dei volumi commerciali totali del paese.
Dal 4 febbraio (1,0338) al 10 giugno (1,1229), la NOK ha guadagnato circa l’8,5% contro la SEK. Dopo la reazione sui tassi della Norges Bank, la coppia di valute scandinave è scesa aggressivamente alle media mobile a 100 giorni (1,0872). Gli indicatori di trend e momentum sono nettamente ribassisti, il prossimo supporto chiave stazione alla media mobile a 200 giorni (1,0790). I punti forward negativi confermano l’inclinazione ribassista del mercato per il medio termine.
L’EUR/NOK ha compiuto un rally aggressivo sull’onda dell’inaspettato intervento accomodante di Olsen. Dopo l’annuncio, la coppia EUR/NOK è lievitata da 8,1649 a 8,3224 in un unico movimento, ha infranto il massimo del canale di trend discendente in atto da febbraio a giugno (8,2165) e ha superato al rialzo le medie a 100 e 200 giorni (8,2508/8,2487). Per quanto riguarda i livelli tecnici di breve periodo, la forza dell’EUR potrebbe estendersi (parallelamente a quella del complesso EUR), anche se le pressioni negative sull’EUR generate dagli indicatori macroeconomici dovrebbero presto frenare la propensione per i lunghi sull’EUR/NOK. Se diamo uno sguardo al quadro tecnico, vediamo che la media mobile a 100 giorni ha incrociato al ribasso quella a 200 giorni, sviluppo che suggerisce una potenziale inversione ribassista di medio termine. Le resistenze chiave sono collocate a 8,4000 (massimo di marzo), 8,5220/60 (doppio massimo gennaio-febbraio) e poi 8,5459 (massimo 12 dicembre, massimo da 3 anni e mezzo). Gli obiettivi di medio termine stazionano a 8,0000, e poi a 7,7750/7,7800 (supporto agosto-settembre 2013).
EUR/USD L’EUR/USD ha infranto la resistenza oraria a 1,3602 (massimo 10/06/2014). È previsto un aumento a breve termine verso la resistenza a 1,3677 (vedasi altresì il ritracciamento al 38,2%) finché reggerà il supporto orario a 1,3584 (minimo 19/06/2014). Un supporto chiave si trova a 1,3503. Una resistenza oraria staziona a 1,3644 (massimo 19/06/2014). In un’ottica a più lungo termine, la rottura del cuneo rialzista di lungo termine (vedasi anche il supporto a 1,3673), indica un evidente deterioramento della struttura tecnica. Il rischio di lungo termine verso l’area inferiore, implicato dalla formazione double top, è a 1,3379. Si intravedono supporti chiave a 1,3477 (minimo 03/02/2014) e a 1,3296 (minimo 07/11/2013).
GBP/USD La coppia GBP/USD continua la sfida nei confronti della resistenza principale a 1,7043. Viene favorita un’impostazione rialzista finché reggerà il supporto orario a 1,6923 (minimo 18/06/2014). Un altro supporto può essere trovato a 1,6882 (massimo 27/05/2014). A più lungo termine la propensione rialzista di medio termine resta favorita finché reggerà il supporto a 1,6693 (minimo 29/05/2014). Il persistente interesse all'acquisto favorisce un’eventuale violazione della resistenza principale a 1,7043 (massimo 05/08/2009). Altre resistenze si trovano a 1,7332 (vedasi il ritracciamento del 50% sul declino 2008) e a 1,7447 (minimo 11/09/2008). USDJPY La coppia USD/JPY resta debole nonostante la vicinanza del supporto implicato dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 101,61). Un altro supporto si trova a 101,43. Una resistenza oraria è pari a 102,42, mentre una resistenza chiave si attesta a 103,02. Una propensione rialzista di lungo termine resta favorita finché reggerà il supporto chiave a 99,57 (minimo 19/11/2013). Monitorate l'area di supporto data dalla media mobile a 200 giorni e a 100,76 (minimo 04/02/2014). Un'importante resistenza staziona a 110,66 (massimo 15/08/2008).
USD/JPY La coppia USD/JPY resta debole nonostante la vicinanza del supporto implicato dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 101,61). Un altro supporto si trova a 101,43. Una resistenza oraria è pari a 102,42, mentre una resistenza chiave si attesta a 103,02. Una propensione rialzista di lungo termine resta favorita finché reggerà il supporto chiave a 99,57 (minimo 19/11/2013). Monitorate l'area di supporto data dalla media mobile a 200 giorni e a 100,76 (minimo 04/02/2014). Un'importante resistenza staziona a 110,66 (massimo 15/08/2008).
USD/CHF La coppia USD/CHF ha finora testato con successo il supporto a 0,8908 (minimo 05/06/2014, vedasi altresì il ritracciamento a 38,2%). Una resistenza per un rimbalzo a breve termine può essere trovata a 0,8967 (massimo 19/06/2014). Una forte area di resistenza staziona tra 0,9012 e 0,9037. Un altro supporto si ubica a 0,8883. In una prospettiva a più lungo termine la violazione della resistenza chiave rialzista a 0,8953 suggerisce la fine della grande fase correttiva innescatasi a luglio 2012. Il potenziale rialzo a lungo termine, implicato dalla formazione a doppio fondo, è a 0,9207. Una resistenza chiave si trova a 0,9156 (massimo 21/01/2014).