Quadro macro economico
Chiudono deboli le borse europee dopo la terza seduta interlocutoria consecutiva. Il saldo settimanale rimane, comunque, positivo per le borse europee dopo le parole del vice presidente della Bce, Benoît Cœuré, che ha dichiarato che gli acquisti di titoli da parte di Francoforte saranno accelerati tra maggio e giugno per far fronte alla mancanza di liquidità durante il periodo estivo. Gli indici europei si sono così riportati al ridosso dei massimi visti a metà aprile. Gli investitori sembrano in cerca di spunti in grado di permettere di superare tali massimi e aprire la strada verso nuovi traguardi. Tra i principali listini, parità per il Cac40 a -0,07%, -0,36% per l’Ibex e -0,42% del Dax. L’unico segno più è stato registrato a Londra dove il Ftse100 è salito dello 0,2%. Tra i dati macro più importanti del giorno segnaliamo l’indice Ifo tedesco, in lieve calo dal 108,6 a 108,5 punti a maggio, il -0,1% mensile delle vendite al dettaglio italiane a marzo e il +0,1% congiunturale messo a segno dall’inflazione statunitense ad aprile.
Piazza Affari ha chiuso in moderato rialzo dello 0,17%. Sul fronte Grecia, il premier Alexis Tsipras si è detto ottimista nel raggiungere a breve un accordo sostenibile nel lungo termine. Sotto i riflettori Mps (+0,74%) all'indomani dell'approvazione da parte del Cda delle condizioni definitive dell’aumento di capitale in opzione per massimi 3 miliardi di euro, che partirà lunedì 25 maggio e dopo aver ricevuto il via libera al prospetto dalla Consob. Le nuove azioni saranno emesse a 1,17 nel rapporto di 10 azioni di nuova emissione per ciascuna azione posseduta. Tra le banche positive anche Banco Popolare (+0,45%), Popolare dell’Emilia Romagna (+1,14%), Intesa SanPaolo (+0,29%), Ubi Banca (+0,59%) e Unicredit (MILAN:CRDI) (+0,23% ). Exor (+0,26%) positiva all’indomani delle dichiarazioni del presidente John Elkann che ha dichiarato che l’offerta per PartnerRe, compagnia di riassicurazione con sede alle Bemuda, non sarà innalzata. Eni (-0,05%) sotto i riflettori del mercato con gli analisti di JP Morgan che hanno alzato il giudizio sul colosso petrolifero a neutral dal precedente underweight.
"Le prospettive economiche per l'area dell'euro sono oggi più brillanti di quanto non sia stato per sette lunghi anni. La crescita è in ripresa e la politica monetaria sta avendo i suoi effetti sull'economia", ha dichiarato Mario Draghi nel suo intervento introduttivo al Forum della BCE sulle banche centrali a Sintra, in Portogallo. "La capacità di portare avanti un duraturo ritorno alla stabilità e alla prosperità non si basa solo su politiche cicliche, ma anche su politiche strutturali. Le due cose sono strettamente interdipendenti", ha ammonito l'ex governatore di Bankitalia. Oltre all’intervento del numero uno della Bce, l’ultima seduta è stata condita da diversi market movers provenienti da diverse parti dell’emisfero. Partiamo dai dati pubblicati durante la sessione europea. L'indice Ifo tedesco è sceso a maggio, rispetto ad aprile, da 108,6 a 108,5 punti. Gli economisti avevano previsto un calo a 108,3 punti. Il sottoindice sulle aspettative è calato da 103,5 a 1-+siderato un anticipatore delle tendenze economiche in Germania, la prima economia dell'Eurozona. Ma la seduta è stata caratterizzata principalmente dal dato sull’inflazione degli Stati Uniti, che hanno subito un rialzo dello 0,1% su base mensile nel mese di aprile, mentre su base annua risulta in calo dello 0,2%. Le attese di consensus erano rispettivamente per un +0,1% m/m e -0,1% a/a. A livello core l'inflazione segna un +0,3% m/m e +1,8% annuo. A seguire, il Dipartimento del Lavoro ha comunicato che l'indice dei prezzi al consumo (CPI, Consumer Price Index) è aumentato ad aprile dello 0,1%. Il dato è conforme alle stime degli economisti. Da anno ad anno il CPI è calato dello 0,2%. Si è trattato del più forte calo dall'ottobre del 2009.
Il CPI core, l'indice depurato dalle più volatili variazioni dei prezzi di cibo ed energia, è aumentato ad aprile dello 0,3%. Si è trattato del più forte aumento dal gennaio del 2013. Gli esperti avevano previsto un aumento dello 0,2%. Su base annua il CPI core è aumentato dell'1,8%. Ricordiamo che la Federal Reserve tollera, non ufficialmente, un aumento dell'inflazione su base annua tra l'1% ed il 2%. In Giappone la banca centrale (BoJ) ha confermato la sua politica monetaria. La decisione era stata attesa dalla maggior parte degli economisti. Il consiglio direttivo della Banca centrale del Giappone ha lasciato i suoi i tassi d'interesse invariati e ribadito che acquisterà ogni anno asset per 80 bilioni di yen. La Bank of Japan ha usato un tono più ottimistico sull'economia indicando che continua a riprendersi ad un ritmo moderato. Nel precedente comunicato l'istituto guidato da Haruhiko Kuroda aveva scritto che "il trend" della ripresa era moderato. La Bank of Japan ha migliorato la sua valutazione sul consumo privato e sugli investimenti nell'edilizia, ma tagliato quella sugli investimenti fissi pubblici. Occhio vigile rivolto sempre verso la Grecia che resta sempre un market mover interessante da considerare nella prossima ottava. Proprio a fine settimana scorsa il faccia a faccia tra il premier greco, Alexis Tsipras, e il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, si è concluso con dei progressi tecnici che aprono a un accordo imminente. La prossima settimana potremmo assistere a degli sviluppi importanti su questo fronte.
Quadro tecnico mercato valutario
Le negoziazioni nel mercato valutario della prossima ottava potrebbero iniziare in un contesto interlocutorio senza movimenti importanti a causa della chiusura delle principali piazze finanziarie come Londra, Francoforte e Wall Street. Mentre nelle sedute successive, la volatilità potrebbe lievitare in vista dei dati macro provenienti soprattutto oltre oceano. Martedì saranno rese note le figure sugli ordini di beni durevoli di aprile che avranno un impatto sulla produzione industriale dei prossimi mesi, mentre venerdì è attesa la seconda lettura del Pil del primo trimestre. Le attese sono per una revisione in negativo del dato rispetto al +0,2% della stima flash.
Eur/Usd
Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribassista dal 08.05.2014
Il mercato già nell’ultima seduta dell’ottava appena trascorsa ha dato prova di risentire molto dei dati Usa. Durante l’ultima sessione pomeridiana di venerdì il dato sull’inflazione Usa di aprile ha mostrato un rallentamento allo 0,1% m/m (-0,2% a/a) dallo 0,2% di marzo. In controtendenza il dato core, che esclude alimentari ed energetici, salito allo 0,3% m/m dallo 0,2% (1,8% a/a). Si tratta del balzo mensile più importante da gennaio 2013, con alcune componenti che hanno registrato variazioni molto marcate. La voce relativa alle componenti per la casa, per esempio, ha registrato il maggior balzo da settembre 2008 (+0,5% m/m). Nel mercato forex la risposta è stata immediata con il green back che è stato oggetto di forti acquisti sui mercati valutari. Tale situazione si evince soprattutto nelle negoziazioni del cambio più tradato del mercato valutario tra la moneta unica ed il green back, che ha subito un crollo di oltre due figure, portandosi da 1,1447 fino a 1,1000, minimi del 29 aprile. Ma nonostante il momento di deprezzamento della major le borse europee non ha subito nessun movimento correttivo rialzista, venendo a mancare la correlazione positiva che di solito c’è tra il cambio in oggetto e le borse europee. Il motivo della decorrelazione tra le parti in causa è dovuto principalmente dall’apprensione della situazione greca dove ancora non esiste una soluzione definitiva al problema. Ora se rivolgiamo lo sguardo alla prossima ottava, la nostra vision sulla major resta positiva, soprattutto se i dati americani in programma la prossima settimana dovessero continuare a confermare il loro momento di debolezza. L’analisi tecnica del grafico weekly, evidenzia un forte movimento ribassista che ha abbracciato l’ultima ottava con una candela di stampo “marubozu”; ciò vuol dire che il rally ribassista è stato in un'unica direzione senza sbavature. Molto probabilmente, visto il forte movimento short, anche la nella prossima ottava potremmo assistere ad ulteriori scorribande verso il basso; ma attenzione dalla lettura contemporanea delle due ultime candele, che formano una “engulfing bearish” potremmo assistere, nella prima parte della settimana, ad un movimento rialzista almeno fino alla resistenza a 1,1188, coincidente con la chiusura della prima candela rialzista, è poi alla continuazione del movimento short. Ora ci spostiamo sul giornaliero per capire cosa è successo nell’ultima parte della settimana, e per confrontare quanto già analizzato nel settimanale. In seguito alla diffusione dei dati sull’inflazione a stelle e strisce, abbiamo assistito ad un rally del dollaro. Il biglietto verde ha preso slancio rispetto a tutte le altre principali valute con il cross euro/dollaro sceso fino a 1,1002 dopo una prima parte di giornata che aveva visto l'euro salire contro il biglietto verde anche in scia all'Ifo tedesco oltre le attese e alle parole di Mario Draghi circa il miglioramento delle prospettive economiche per l'eurozona. Dal punto di vista tecnico, tale movimento ha dato vita ad una classico pattern da price action, ovvero ad una “inverted hammer”, configurazione grafica che solitamente si presenta alla fine di un movimento short e preannuncia una nuova fase rialzista. A questo punto unendo le due analisi sui due time frame diversi, ed inoltre considerando anche quanto previsto con le nuove pubblicazioni macro, possiamo sfruttare tutte le indicazioni di cui sopra, per posizionare sulla nostra piattaforma un pendente di vendita di tipo limit. Di seguito i set up di ingresso a mercato: Entry point 1,1170; Stop loss 1,1240; Tp1 1,0980; Tp2 1,0710.
Usd/Jpy
Trend weekly rialzista dal 31.08.2014
Trend daily rialzista dal 21.05.2014
La Borsa di Tokyo ha chiuso venerdì per la sesta seduta di fila in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato lo 0,3% a 20.264,41 punti e il Topix lo 0,1% a 1.647,85 punti. I petroliferi hanno beneficiato del forte aumento del prezzo del petrolio. Japan Petroleum Exploration ha guadagnato il 2% e Inpex il 2,4%. L'apprezzamento dello yen ha penalizzato gli esportatori. Toyota ha perso lo 0,9% e Canon l'1,7%. Nessuna sorpresa dalla politica monetaria giapponese. La Bank of Japan (BoJ) ha, infatti, confermato il piano di acquisto di bond governativi e altri asset a quota 80 mila miliardi di yen annui. All'interno del board della banca centrale nipponica i voti favorevoli al mantenimento delle attuali misure di stimolo sono stati 8 e uno contrario. La coppia tra il green back ed la moneta giapponese, dopo tante sedute trascorse a cavallo tra i livelli 119,00 e 120,00, finalmente nell’ultima seduta ha deciso di intraprendere un direzione univoca. Infatti se passiamo ad analizzare per primo il settimanale notiamo che il movimento rialzista nelle ultime cinque giornate di contrattazione è stato ben strutturato, situazione che si nota anche dalla formazione grafica dell’ultima candela weekly di tipo “morubozu” che evidenzia un classico movimento unidirezionale, che nel nostro caso è rialzista, la stessa situazione si riscontra anche visionando il grafico daily, dove tranne la candela di giovedì, abbiamo le daily candle ad un univoca colorazione blu. Questo eccellente rally long, ha permesso di spingere le quotazioni a pochi passi dal lato superiore della grande area di congestione a 121,84 che dura da un bel po’ di tempo. Ora nelle prossime sedute dobbiamo fare molta attenzione a quello che succede una volta raggiunto tale livello, in pratica potremmo assistere o ad un rimbalzo con un ritorno verso il basso oppure alla definitiva rottura della big area di congestione con un approdo verso resistenza oltre tale area.
Gbp/Usd
Trend weekly rialzista dal 30.01.2015
Trend daily rialzista dal 13.02.2015
Ultima ottava in direzione diametralmente opposta a quella di quindici giorni fa. Il movimento ribassista che ha accompagnato l’ultima settimana ha quasi eliminato totalmente i guadagni fatti nella penultima settimana; le quotazioni sono ritornate a lambire il supporto statico posizionato a 1,5476. Ma nonostante la forte pressione ribassista che ha caratterizzato l’ultima ottava, nel medio periodo il movimento rialzista, iniziato il 12 aprile, rimane ancora intatto. Se ci spostiamo sul daily chart, il trend di medio periodo rialzista è condiviso anche dalla posizione tenuta dalle due medie mobili esponenziali, che hanno entrambe una inclinazione rialzista con la più veloce a 21 periodi al di sopra della più lenta a 34 periodi ed una divergenza tra le due in aumento. Dal punto di vista tecnico, le informazioni di cui sopra ci indicano che fino a quando sia il supporto statico a 1,5476 e sia i supporti dinamici delle due Ema, riescono a mantenere qualsiasi sortita al ribasso, il trend di medio resta sempre lo stesso. Ora se concentriamo la nostra attenzione nelle ultime sedute notiamo che la major si trova all’interno di una mini fase di congestione dove i prezzi stentano a prendere una direzione precisa. Dal punto di vista operativo, il rally ribassista dell’ultima seduta dell’ottava appena trascorsa, ha spostato l’operazione di acquisto a costo di 180 punti, speriamo in una ripresa del movimento rialzista già dalla prima seduta della nuova ottava. Di seguito i set up di ingresso a mercato: Entry point 1,5670; Stop Loss 1,5430; Tp1 1,5820; Tp2 1,6070.
Nzd/Usd
Trend weekly ribassista dal 06.107.2014
Trend daily ribassista dal 29.04.2015
Sul giornaliero del kiwi, si è formato nei giorni scorsi un movimento 1-2-3- high, seguito da un ross hook che indica un possibile movimento verso il basso, al di sotto del livello statico posizionato a 0,7317. Tale configurazione grafica la possiamo utilizzare per entrare in vendita sulla major a rottura del minimo della candela ribassista che ha generato il rosso hook. Di seguito i set up di ingresso a mercato: Entry point 0,7270; Stop loss 0,7400; Tp1 0,7150; Tp2 0,7010.
Eur/Gbp
Trend weekly ribassista dal 24.12.2014
Trend daily ribassista dal 07.05.2015
Sulla coppia in oggetto si è formato un movimento 1-2-3 High, classica configurazione che secondo gli studi del noto trader americano Joe Ross, si verifica alla fine di un movimento rialzista, ed è identificato da tre punti: il punto 1, che identifica il Massimo di Swing (di breve periodo) del mercato; il punto 2 che rappresenta il Minimo di Swing intermedio; il punto 3, è il successivo Massimo di Swing, che deve essere decrescente rispetto al Massimo di Swing del punto 1. Da un punto di vista operativo il segnale short scatta quando i prezzi, dopo aver disegnato il Massimo di Swing numero 3, scendono al di sotto del Minimo di Swing intermedio. In questo modo il mercato instaura una tendenza ribassista con massimi decrescenti (Massimo 1 e Massimo 3) e Minimi decrescenti (Minimo 2 e il successivo Minimo di Swing che si formerà successivamente). Dalle regole di cui sopra possiamo inserire in macchina un pendente di vendita con prezzo di ingresso a rottura del punto 2 stop loss al di sopra del punto 3. Il movimento ribassista di giovedì 21 maggio ha fatto scattare l’ordine di vendita, che al momento si trova sulla parità. Di seguito i set up di ingresso a mercato: Entry point 0,7110; Stop Loss 0,7300 Tp1 0,6990; Tp2 0,6800