La recente divergenza tra l’andamento del prezzo del ferro e quello del “Rebar” parla chiaro: questo prodotto siderurgico, attualmente, scarseggia e forse non è il solo.
Non è uno scherzo o una barzelletta, il primo produttore d’acciaio del mondo potrebbe essere a corto di tondo per cemento armato.
Così dicono i prezzi, da qualche tempo, e così annunciano primari operatori del settore.
Cominciamo dai prezzi, che in ogni mercato, ogni giorno, “parlano” da soli.
La débâcle che ha investito i prezzi dei metalli industriali, a partire dalla seconda metà del 2017 e dopo il clamoroso rialzo del 2016, non ha risparmiato nessuno ma, mentre i metalli non ferrosi, il ferro ed alcuni altri prodotti siderurgici quotati e non, continuano a vivere una fase difficile, i prezzi del tondo (rebar) quotato a Shanghai, sono risaliti in modo ampio e violento, una vera impennata che caratterizza soprattutto le scadenze contrattuali più brevi, come si vede nel grafico che segue, riferito a luglio 2017.
Il tondo (Rebar Futures) a Shanghai in yuan/tonnellata, quota (EUR/CNY 7.65 – USD/CNY 6.79), prezzi comprensivi di IVA e tasse d’importazione.
Ben altra e diversa storia viene raccontata dai prezzi del ferro, che al mercato cinese di Dalian stanno arrancando in area 430-420 yuan, per le scadenze da luglio 2017 ai primi mesi del 2018.
Il Ferro al mercato di Dalian quota (EUR/CNY 7.65 – USD/CNY 6.79)
Davvero sorprendente la divergenza dell’andamento di borsa di questi due beni sui quali, ricordiamolo, c’è stata una straordinaria attività speculativa, a cavallo tra 2016 e 2017, al punto da richiedere reiterati interventi governativi, per frenare la speculazione stessa.
Speculazione che attirò un enorme numero di traders, anche avventizi, sul mercato cinese del ferro e che in un un’unica giornata di aprile 2017 portò il tondo (alla Shanghai Futures Exchange) al record di un controvalore di molto più elevato di quello totale del mercato azionario di Shanghai.
Tale speculazione, tuttavia, oggi non fa altro che rendere ancora più evidente la divergenza tra i due prodotti citati, il cui equilibrio tra domanda e offerta di mercato non potrebbe essere più diverso.
Il tondo, inoltre, è un prodotto utilizzato in edilizia e, visto il chiaro inizio di una fase di rallentamento dei prezzi immobiliari (nuove abitazioni) nelle maggiori città cinesi, che ha colpito duramente tutti i metalli industriali (anche qui, grazie alla mano del Governo che sta cercando di impedire la formazione di una “bolla” immobiliare), il suo comportamento appare paradossale e sorprendente.
Cosa sta succedendo?
Una temporanea fase di carenza di tondo in Cina sarebbe il risultato della chiusura di alcuni stabilimenti produttivi ed in particolare di industrie che operano con forni a induzione. Questa situazione ha portato ad un significativo calo delle scorte ed al potente rimbalzo delle quotazioni di Shanghai, soprattutto per le scadenze più brevi.
Il tondo sul mercato italiano.
A livello nazionale il comportamento dei prezzi del tondo è stato meno volatile di quello di altri prodotti siderurgici. Da gennaio ad oggi c’è stata una oscillazione tra valori minimi in area 380 euro (gennaio) e successivi massimi di circa 410 euro (i tentativi di salire ulteriormente non hanno avuto buon esito), per ritornare fino ai minimi odierni di 370-380 euro, dopo una lunga permanenza tra i 390-400 euro.
Il mercato ha continuato a risentire, a fasi alterne, delle vicende algerine e, con particolare riferimento alle licenze d’importazione in quel Paese.
Ferro e altri prodotti siderurgici cinesi.
A dire il vero, seppure in tono minore, anche tra HRC (hot rolled coils) e ferro si è prodotta una certa divergenza nel comportamento dei prezzi. Si vedano qui sotto le quotazioni degli HRC quotati a Shanghai, scadenza luglio 2017, rispetto al grafico del ferro riportato sopra.
Gli hot rolled coils, al mercato dei future di Shanghai, quotano (EUR/CNY 7.65 – USD/CNY 6.79)
Ci sono quindi altri fattori che stanno contribuendo a creare una divergenza di prezzi tra ferro e alcuni prodotti in acciaio alterandone, al tempo stesso, i rispettivi mercati e la tradizionale correlazione.
Una maggior efficienza produttiva, da un lato; dall’altro, secondo quanto riportato nell’articolo di Bloomberg più volte citato, ci sarebbe il cambio della politica cinese riguardo al carbone metallurgico (cui più volte abbiamo accennato nei nostri Report), con la tendenza delle industrie ad usare minerale di ferro di grado più elevato, ogniqualvolta si verifichi un sensibile rialzo dei prezzi del carbone.