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Commercio dei metalli, Cina e crisi bancaria europea.

Pubblicato 17.07.2017, 08:59
BADI
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Noli marittimi internazionali, Baltic Dry Index
Il Baltic Dry Index continua a soffrire di una perdurante debolezza in relazione, principalmente, al basso livello dei prezzi delle materie prime; ciò è da considerarsi negativo per l'andamento futuro dell'economia internazionale, anche se ultimamente ci sono interessanti segnali che la divergenza in atto tra andamento degli indici azionari e prezzi delle materie prime sia destinata a restringersi in modo anche significativo.

Anche le più recenti indicazioni sull'import-export di alcuni tra i maggiori Paesi del mondo sembrano confermare un miglioramento del tono dell'economia internazionale e, pertanto, la permanenza del Baltic Dry Index su livelli così bassi potrebbe avere i giorni contati.

NOTA:
il Baltic Dry Index è una misura del costo del trasporto marittimo internazionale delle merci non liquide (tra cui in particolare minerale di ferro, carbone, bauxite, cemento, ecc.) e quindi un efficace indicatore del commercio e dell’economia internazionale.

Cina, crediti deteriorati e debito corporate
I crediti deteriorati, nel sistema bancario e finanziario cinese hanno raggiunto il massimo da 12 anni, con un netto aggravamento dei rischi per il futuro del sistema stesso. Il problema del debito cinese è di particolare gravità a livello “corporate”, con una ratio debito corporate rispetto al PIL al 170% (valore più alto del mondo), circa il doppio di quella statunitense.

Europa, crisi bancaria, crisi del debito
A prima vista il pubblico potrebbe pensare che i problemi del sistema bancario e finanziario europeo, in uno con quelli del debito, siano ormai sulla via di una definitiva soluzione, grazie ai rimedi adottati dalla Banca centrale europea e dai Governi.

E' palese, a nostro avviso, che nulla di veramente risolutivo sia stato messo in atto, ma soltanto misure destinate a differire in avanti nel tempo la soluzione degli squilibri sistemici che sono in realtà ancora inalterati, ma temporaneamente nascosti. Il 2017 è anno di fondamentali appuntamenti elettorali in Eurozona e in aggiunta, con la delicata situazione italiana che ancora incombe, con potenziali effetti devastanti, i Governi europei e la Bce devono aver ritenuto indispensabile fornire ingenti nuovi stimoli, soprattutto di natura monetaria, ma anche di spesa pubblica, allo scopo di impedire il possibile manifestarsi di turbolenze, in coincidenza dell'attuale fase di rinnovamento politico.

Una volta terminata tale fase, con le elezioni tedesche del 24 settembre, è probabile l'inizio di una manovra di restringimento degli stimoli adottati dalla Bce, con una riemersione dei problemi del sistema bancario europeo, così come di quelli del debito.

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