L'anno che sta per concludersi è stato da "record" per i mercati.
L'ultima riunione delle Banche Centrali, la diffusione della variante Omicron e il loro impatto sull’economia potrebbero portare ad un cambio di "rotta"nel 2022?
La liquidità immessa nel sistema dalle Banche e le politiche moneterie hanno dato agli investitori, negli ultimi anni, la possibilità di esporsi sempre più sul mercato delle aziende "più grandi" e performanti. Infatti l'azionario, primo tra tutti (insieme alle crypto), ha "costantemente" seguito la grandissima liquidità nel sistema, perchè capaci di offrire un rendimento maggiore.
Un cambiamento nei prossimi mesi potrebbe arrivare sempre dal fronte Banche Centrali, fornendo "informazioni e rassicurzioni contraddittorie" (per ora la parola "transitoria" è stata eliminata) e la volatilità che ne conseguirà. Quindi attenti ai "piccoli" avvisi che darà il mercato, perchè la velocità di "reazione" in sè sarà altissima.
Basti pensare che con il rialzo dell'inflazione, molti investitori, hanno iniziato ad investire in asset legati ad essa tra cui commodity (in rialzo del 22,8% a Novembre, anno su anno), energetici, real estate, valute e bond. Nello specifico i Treasury inflation Protected hanno avuto afflussi record di oltre 65 miliardi di dollari.
Se lo storno arriverà (ed ho detto "se") diventerà anche un'occasione per comprare.
Ma la crescita degli utili del 2021 sarà difficilmente ripetibile nel 2022. Infatti con la notizia dei tre possibili rialzi dei tassi nel 2022 la reazione del mercato è stata sicuramente positiva, e guardando la storia "recente", gli indici quasi sempre hanno avuto questa reazione iniziale, poi seguita da forti cali. Ma non solo, nel 2022, il Tesoro dovrà collocare sul mercato 1,6 trilioni di dollari di debito senza l'aiuto della FED (che ne acquisterà solo 100 miliardi). A mio avviso ciò sarà davvero difficile e potremmo assistere ad un "steepening" della curva dei rendimenti (come già detto nella scorsa analisi di politica monetaria). Il tutto avrebbe sicuramente un impatto sul mercato.
C'è da dire che rispetto al passato la "forza" dei mercati alle notizie, come detto poc'anzi, è cambiata. Il mercato è come se fosse miope o a dir poco anestetizzato.
Penso che questo sia dovuto all'intervento "costante" delle Banche e alla loro "innata" capacità anzi abilità di comunicazione (spesso dicono ciò che vorremmo santirci dire?) unita ad un effetto di "ritardo" della percezione del quadro marco economico da parte degli investitori.
Lo scorso fine settimana c'è stato un sell-off sulle azioni tecnologiche, questo perchè molti si stanno riposizionando in risposta al cambio di scenario che le Banche prospettano?
Gli investitori hanno iniziato a "vendere "i titoli "growth" come Facebook (NASDAQ:FB) "Meta", Apple (NASDAQ:AAPL), Amazon (NASDAQ:AMZN), Netflix e Google (NASDAQ:GOOGL). Infatti alcuni di questi titoli risultano sopravvalutati (tra il 10% e il 20%) a differenza di altri che sono in linea con i prezzi attuali o ancora con margine di crescita.
Se torniamo in "Zona Euro" alcuni titoli che si potrebbero "shortare", per un breve-medio periodo, sono Innovatec (MI:INCI), Ambienthesis (MI:ATH), INTEK Group (MI:IKG) e Alerion Clean Power (MI:ARN).
Iniziamo con Innovatec (MI:INCI)
(grafico 18 Dicembre)
In una delle prime rubriche "Long&Short" di Novembre abbiamo analizzato utli e ricavi, che erano sicuramente in continuo e netto miglioramento. Ipotizzavamo che ciò poteva portare il prezzo a proiettarsi verso 1,70 euro nel medio periodo. attestata la correttezza della nostra analisi, attualmente il prezzo risulta ipercomprato e il prezzo sopravvalutato, potremmo aspettarci un ritracciamento in area 1,25 euro.
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Poi c'è Ambienthesis (MI:ATH)
(grafico 18 Dicembre)
Nella nostra rubrica "Long&Short" del 19 Novembre abbiamo analizzato il titolo aspettandoci un ritracciamento sui massimi di Giugno 2021 fino in area 0,85 euro e
successivamente, nel medio periodo, un recupero fino a quota 1 euro. Anche in questo caso abbiamo attestato la correttezza della nostra analisi, mentre attualmente il prezzo risulta ipercomprato e potremmo aspettarci un ritorno in area 1 euro.
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INTEK Group (MI:IKG), quotata sul mercato MTA con partecipazioni sia nel settore del rame, sia nelìi settori delle energie rinnovabili e dei servizi.
(grafico 18 Dicembre)
Il prepotente rialzo dei primi giorni di Dicembre, con una salita del 30% circa ha riportato il prezzo sui valori di Aprile 2014. Il trend del titolo evidenzia un andamento migliore rispetto al FTSE Italia All-Share, confermando la trendline rialzista creatasi a Marzo 2020. Attualmente, con la volatilità presente sul titolo, nel breve periodo si evidenzia un indebolimento dei volumi e l'RSI ipercomprato con possibile ritest della resistenza 0,45 euro e a 0,42 euro.
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Infine Alerion Clean Power (MI:ARN) che fa parte del FTSE Italia All-Share e attivo nella produzione di energia rinnovabile attraverso impianti nel settore eolico, fotovoltaico e delle biomasse.
(grafico 18 Dicembre)
Da metà Ottobre ha iniziato un trend rialzista, che ha portato il prezzo ad un aumento del 90%, che è terminato con un consolidamento negli ultimi giorni. In questo caso il trend rialzista resta mentre nel breve periodo stiamo assistendo ad un "indebolimento" della spinta. Potremmo aspettarci un ristet del supporto a 26,5 euro e a 25 euro. Infine, nel caso in cui il ribasso risultasse più "forte", nel lungo periodo, sarà importante considerare il supporto a 21,5 euro.
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Concludendo
Siamo in presenza di buone aziende, con buone prospettive di crescita, che tuttavia risultano al momento eccessivamente sopravvalutate dal mercato. Non ci resta che sfruttare le occasioni che si presenteranno, operando nel breve e nel lungo periodo!
"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".