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Deliveroo: il 2021 sarà l’anno in cui offrirà gustosi ritorni?

Pubblicato 09.04.2021, 12:59
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Negli ultimi trimestri, un gran numero di società ha debuttato in borsa negli Stati Uniti. Molte, come Airbnb (NASDAQ:ABNB), Asana (NYSE:ASAN), DoorDash (NYSE:DASH), Jfrog (NASDAQ:FROG) e Snowflake (MI:ENI) (NYSE:SNOW), hanno scelto la via tradizionale dell’offerta pubblica iniziale (IPO).

Altre invece hanno completato fusioni inverse tramite le cosiddette SPAC (special purpose acquisition companies). Ad esempio, Arrival (NASDAQ:ARVL), ChargePoint (NYSE:CHPT), DraftKings (NASDAQ:DKNG), Immunovant (NASDAQ:IMVT), Plby Group (NASDAQ:PLBY), Repay Holdings (NASDAQ:RPAY) e Virgin Galactic (NYSE:SPCE). Palantir Technologies (NYSE:PLTR), invece, ha scelto la strada della quotazione diretta (direct listing, o DPO).

Ma il 2021 sembra destinato ad essere un anno straordinario per le IPO, soprattutto nel Regno Unito. Oggi parleremo di una società la cui IPO è avvenuta all’inizio dell’anno: la società di consegne alimentari Deliveroo (LON:ROO).

Ancora nessun gustoso ritorno

Fondata a Londra nel 2013, Deliveroo, un marchio molto famoso nel Regno Unito, ha debuttato con un’IPO il 31 marzo. L’entusiasmo che ha preceduto il primo giorno di trading è stato incredibile. Dopotutto, ordinare cibo da asporto è stata l’attività preferita durante i lockdown per la pandemia.

Recenti dati indicano che, con circa 25 milioni di utenti, “Il Regno Unito [è] responsabile di circa il 40% di tutti i ricavi europei dall’asporto”. Ad esempio, Just Eat Takeaway (LON:JETJ) (OTC:TKAYF), membro dell’indice FTSE 100, ha registrato una crescita considerevole dei ricavi durante la pandemia. Il titolo di JETJ è schizzato di oltre il 16% negli ultimi 12 mesi.

Nell’agosto 2020, la Competition and Markets Authority (CMA) britannica, l’ente regolatore della concorrenza nel paese, ha approvato la partecipazione del 16% di Amazon (NASDAQ:AMZN) in Deliveroo, uno sviluppo che ha fatto chiaramente aumentare l’entusiasmo per l’IPO della società. Nella sua analisi:

“La CMA in conclusione ritiene che questo livello di investimento non diminuirà considerevolmente la concorrenza su nessun mercato. Tuttavia, se Amazon dovesse acquisire un maggiore controllo di Deliveroo, tramite ad esempio l’acquisizione di una quota di maggioranza nella società, ciò innescherebbe ulteriori indagini da parte della CMA”.

Dopo l’IPO, Deliveroo è finita sotto i riflettori, ma per i motivi sbagliati. La società sperava di vendere le azioni a circa 390 penny (circa 5,35 dollari), nella parte inferiore del range inizialmente stimato di 390-460 penny. Ma, il 31 marzo, il titolo ha chiuso a 287 penny. Ora è scambiato a circa 282 penny (4,15 dollari per le azioni scambiate negli USA).

ROO 15 Min

Grafico ROO su 15 minuti

La capitalizzazione di mercato al momento si attesta a 5,2 miliardi di sterline (7,2 miliardi di dollari). All’inizio del 2021, il debutto di Deliveroo veniva considerato forse la più grande IPO mai vista a Londra. Invece, è diventata la peggiore della storia recente.

Prima di questa, nel 2011, il gruppo di materie prime Glencore (LON:GLEN) (OTC:GLNCY) era finito sotto i riflettori come la più grande offerta pubblica iniziale rivelatasi una delusione. All’epoca, Glencore aveva affrontato delle controversie, soprattutto legate a questioni di ESG (aspetti di natura ambientale, sociale e di governance). Il titolo era stato prezzato al livello più basso del suo range. Il titolo di GLEN non ha mai raggiunto il prezzo IPO di 530 penny, segnando minimi al di sotto di 80 penny e oscillando al momento a 290 penny. Deliveroo sicuramente spera che non sia così anche per le azioni ROO.

Timori per il prezzo e la governance aziendale

Negli ultimi 10 giorni, gli analisti hanno discusso del perché questa attesissima IPO non sia stata ben accolta. Per molti il problema principale sono i livelli di valutazione. Sebbene Deliveroo abbia prezzato le azioni nella parte inferiore del range obiettivo, era comunque troppo per gli investitori. Con il Regno Unito che si prepara ad eliminare i lockdown ed a consentire l’apertura di attività non essenziali, i volumi di ordinativi per l’asporto potrebbero cominciare a scendere.

Malgrado la crescita del mercato degli ordini online durante la pandemia, il gruppo deve ancora registrare un profitto in questo segmento competitivo. In effetti, prima dell’approvazione dell’investimento di Amazon, Deliveroo aveva dichiarato alla CMA che probabilmente sarebbe fallita senza l’appoggio di Amazon. Non tutti i gestori di fondi sono rimasti impressionati dai fondamentali della piattaforma di consegne, in perdita.

L’altra questione riguarda la governance aziendale, in particolare le condizioni di lavoro dei rider. A febbraio, la Corte Suprema britannica ha deciso che gli autisti di Uber (NYSE:UBER) nel Regno Unito sono dipendenti e non liberi professionisti.

Data la sconfitta giudiziaria di uno dei nomi più grandi nella gig economy, ci si chiede ora se Deliveroo non debba migliorare stipendi e condizioni di lavoro per gli autisti che effettuano le consegne. La direzione ha affermato che ciò non ha implicazioni per il gruppo, ma sembra che alcuni investitori la pensino diversamente. Se i costi di Deliveroo dovessero aumentare per l’aumento dei costi per gli autisti, ci vorrà ancora più tempo prima che la società sia redditizia.

Infine, dovremmo ricordare agli investitori la doppia struttura di classi di azioni della società. Questa organizzazione permette ai possessori di una determinata classe di azioni di avere più diritto di voto rispetto a quelli di un’altra classe. Una doppia struttura simile solitamente sancisce il potere dei fondatori di una società. In effetti, dopo l’IPO, Will Shu, il fondatore di Deliveroo, possiede il 6,3% della società ma detiene il 57,5% dei diritti di voto. Si tratta di una pratica comune negli Stati Uniti ma non nel Regno Unito. Di conseguenza, Deliveroo non era idoneo all’inclusione nell’indice FTSE 100.

Morale della favola

Londra spera di ritagliarsi uno status di nicchia come capitale del tech e dell’innovazione in Europa e di convincere società ad alta crescita a farsi quotare nel Regno Unito anziché negli Stati Uniti.

Siamo ancora all’inizio della storia di Deliveroo come società quotata in borsa. Gli investitori potrebbero essere pronti a riporre fiducia nel titolo di ROO quando la gestione mostrerà una strada chiara verso la redditività e saranno affrontati meglio i problemi di governance aziendale.

Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

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