Oggi la monete unica è scesa ai minimi di seduta contro il dollaro in concomitanza con l'inizio della conferenza stampa del presidente Bce Mario Draghi, per poi rimontare leggermente.
Draghi ha sottolineato che gli ultimi dati macro della zona euro sono più deboli delle attese, che tale debolezza riflette un peggioramento della domanda estera e che la zona euro necessita ancora di un importante stimolo di politica monetaria. Il presidente della Bce ha anche osservato che il persistere dell'incertezza pesa sulla fiducia.
D'altra parte Draghi si è detto fiducioso che l'inflazione della zona euro convergerà in direzione del target previsto dalla Bce.
Indici: STOXX 600 + 0,42% a 356,38, FTSE -0,12% a 6.835,00, DAX + 0,57% a 11,135,07, CAC 40+ 0,66% a 4,872,41, Future IBEX 35 + 0,85% a 9.203,00, FTSE MIB + 1,18% a 19,628,50, SMI -0,01% a 8.951,50, Future S&P 500 + 0,14%.
Sul fronte dei dati macro, il numero delle persone che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, la scorsa settimana, è diminuito, al contrario delle previsioni, scendendo a un livello che non si registrava da 49 anni, esattamente dal novembre 1969.
Secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, nella settimana conclusasi il 19 gennaio, il numero delle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione è diminuito di 13.000 a 199.000 unità, mentre le attese erano per un dato a 218.000. Il dato della settimana precedente è stato rivisto da 213.000 a 212.000 unità.
La media delle ultime quattro settimane, un dato più indicativo e meno volatile, è diminuita a 215.000 unità.
Il numero complessivo dei lavoratori che ricevono sussidi di disoccupazione da più di una settimana - relativo alla settimana terminata il 12 gennaio, l'ultima per la quale è disponibile il dato - è diminuito di 24.000 unità a 1,713 milioni.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.